C’era anche una folta delegazione di metalmeccanici irpini stamane a Napoli, dove oltre 5000 lavoratori hanno manifestato per chiedere il rinnovo del contratto nazionale. Il corteo organizzato da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm ha attraversato Corso Umberto per arrivare a Piazza Matteotti. “Una giornata di lotta e di grande partecipazione”, commenta il segretario della Fiom Cgil Giuseppe Morsa che sottolinea l’importanza dell’unità sindacale “per essere ancora più forti e raggiungere un obiettivo fondamentale per i lavoratori”. Rinnovare il contratto, aumentare i salari e ridurre le ore di lavoro, queste le richieste dei sindacati e dei lavoratori che chiedono al Governo di intervenire e sedersi al tavolo con Federmeccanica e Assistal.
“È da più di un anno che abbiamo presentato una piattaforma unitaria e aspettiamo risposte – spiega il Segretario Generale Fiom Cgil Michele De Palma – siamo a 40 ore di sciopero perché vogliamo rinnovare il contratto nazionale di lavoro che riguarda più di un milione e mezzo di metalmeccaniche e di metalmeccanici, per rilanciare l’industria e per rilanciare l’economia. C’è bisogno di rilanciare gli investimenti per dare certezza ai posti di lavoro che ci sono e finalmente tornare ad assumere i giovani. L’industria metalmeccanica in questo paese ha un futuro solo se arrivano i giovani dentro le fabbriche”. Crescenzio Auriemma della Uilm Campania parla di “operai e operaie che non arrivano alla fine del mese. Oggi abbiamo scioperato e manifestato in tutta Italia, ma se non ci saranno risposte, se non ci sarà una ripresa seria della trattativa, siamo disposti a bloccare la nazione”.
Protesta anche la Cisal Metalmeccanici. “Mentre sul territorio irpino si registrano numerose vertenze nel comparto industriale e la preoccupazione sul futuro dell’automotive resta molto forte, a causa delle incertezze del quadro generale e in particolare delle prospettive del gruppo Stellantis, non giungono ancora risposte concrete per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori del settore metalmeccanico, che invece richiederebbe azioni chiare, coerenti e non più rinviabili”, precisa Massimo Picone, commissario della Cisal Metalmeccanici di Avellino e coordinatore provinciale del sindacato autonomo. “Occorre un’assunzione di responsabilità da parte di chi è chiamato al rispetto degli impegni e un intervento deciso e risolutivo delle istituzioni per garantire ai dipendenti almeno gli incrementi salariali a cui avrebbero diritto, in attesa di una chiusura positiva del confronto, con l’obiettivo di determinare nuove e più adeguate condizioni di lavoro, a cominciare dal rispetto degli standard di sicurezza, con la sottoscrizione del contratto 2024-2027, ormai in ritardo sulla tabella di marcia”.