L’appuntamento è per stamattina (ore 10), presso la sede della Figc a Roma, in via Campania 47. L’Avellino e il Catanzaro conosceranno le richieste della Procura Federale, che qualche settimana fa ha deferito i due club per responsabilità diretta e oggettiva in merito alla presunta tentata combine perpetrata il 5 maggio 2013, quando le due squadre si affrontarono al Ceravolo per il match valevole per il penultimo turno del campionato di Prima Divisione, vinto dai biancoverdi grazie al gol di Zigoni, che valse la promozione in Serie B con una giornata di anticipo.
Secondo l’accusa, Avellino e Catanzaro, avrebbero concordato di concludere il match in parità, con l’Avellino che – sempre secondo la Procura Federale – sarebbe poi venuto meno al “patto” una volta raggiunto dalla notizia del vantaggio del Perugia sul Prato, che avrebbe rischiato – in caso di parità in terra calabrese – di far slittare i festeggiamenti per la promozione in Serie B all’ultima giornata (contro il Pisa). In realtà, e qui la prima lacuna dell’accusa, con la sconfitta del Prato a Perugia, il Catanzaro – in lotta con i toscani per la permanenza in categoria – avrebbe ugualmente strappato il pass per un altro anno in Lega Pro. Anche in caso di sconfitta contro l’Avellino.
Senza andare nello specifico (intercettazioni telefoniche, ambientali, coinvolgimenti e quant’altro), ma restando all’attualità, la Procura Federale – al netto di sorprese – chiederà al Tribunale Federale Nazionale l’estromissione di Avellino e Catanzaro dai rispettivi campionati di appartenenza. Ipotesi che, l’avvocato Eduardo Chiacchio, legale dell’U.S. Avellino, ha più volte segnalato nei giorni scorsi. Dunque, anche se la notizia fa tremare i polsi e gelare il sangue, non dovrà essere accolta con smarrimento dai tifosi biancoverdi, scrive TuttoAvellino.it.