“Tradurre la ferma condanna di quanto accaduto in un atto di responsabilità, in un’azione quotidiana che garantisca a tutti il rispetto della dignità e dei diritti”. Lo ha ribadito la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Fiorella Pagliuca nel ricordare Giovanni Palatucci nell’anniversario della morte a Montella, nel corso della cerimonia a lui dedicata. Dalla deposizione della corona al monumento, nella piazza del paese, al confronto con gli studenti presso l’IIss Rinaldo D’Aquino. Funzionario della Questura di Fiume, Palatucci si distinse per il suo coraggio nell’aiutare gli ebrei perseguitati durante la Seconda Guerra Mondiale. Mentre era responsabile dell’Ufficio Stranieri, Palatucci rilasciava visti di soggiorno con motivazioni pretestuose, in modo da ritardare il più possibile la loro partenza. In questo modo diede a moltissime persone il tempo di fuggire e sottrarsi alle leggi razziali prima e alle deportazioni poii. Catturato dai nazisti nel 1944, Palatucci fu deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove morì pochi mesi prima della liberazione. A rendergli omaggio anche il sindaco Rizieri Buonopane “E’ fondamentale trasmettere il valore della memoria, partendo dalle nuove generazioni”.
Montella rende omaggio a Giovanni Palatucci a 80 anni dalla morte. A ricordare il valore della sua lezione anche la Questura di Avellino
A sottolineare il valore della sua lezione la Polizia di Stato “E’ stata un’intesa di famiglia quella tra Giovanni Palatucci e lo zio Giuseppe Maria Palatucci, vescovo di Campagna (Salerno). La collaborazione tra il vescovo e suo nipote, all’epoca Commissario dell’ufficio stranieri e poi questore reggente di Fiume, permise a numerosi ebrei in cerca di salvezza di evitare la deportazione in Germania. Il questore Palatucci il 13 settembre 1944 fu arrestato dalle SS e detenuto nel carcere di Trieste e poi deportato nel campo di sterminio di Dachau, dove morì il 10 febbraio 1945. Ad 80 anni dalla sua morte, ricordiamo un valoroso poliziotto che fece la scelta giusta, senza paura e senza esitazioni. Per questo è stato dichiarato “Giusto tra le nazioni”. A lui è stato dedicato anche un premio pensato per i laureati in discipline umanistiche e giuridiche dedicato a figure di uomini e donne che in contesti storici difficili hanno messo a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. La Questura di Avellino è stata protagonista questa mattina di un doppio confronto. Prima tappa l’Istituto IPSEOA “Manlio Rossi Doria” di Avellino, dove a ricordare Palatucci sono stati il Vice Questore Aggiunto Vincenzo Sullo, Dirigente della DIGOS, e l’Ispettore Salvatore De Milato, accolti dalla Dirigente scolastica Maria Teresa Cipriano. Poi, il confronto è proseguito presso l’Istituto superiore “A. Amatucci-De Sanctis-D’Agostino” di Avellino, alla presenza del dirigente scolastico Pietro Caterini
Un omaggio capace di unire Nord e Sud del Paese. II Questore di Reggio Emilia Giuseppe Maggese, alla presenza delle maggiori Autorità cittadine, in occasione dell’80° anniversario dalla sua scomparsa, ha ricordato Giovanni Palatucci. Ad accogliere la cerimonia il Parco Santa Maria di Reggio Emilia dove è presente una stele in pietra collocata ai piedi dell’albero piantumato proprio in ricordo di Giovanni Palatucci a perenne memoria delle sue gesta improntate allo spirito di solidarietà, senso del dovere e amore verso il prossimo grazie alle quali venne dichiarato “Giusto tra le Nazioni”. All’iniziativa hanno partecipato anche il rabbino di Modena e Reggio Emilia, Beniamino Goldstein, oltre che il prof. Massimo Storchi che hanno condiviso con i presenti, tra cui anche alcuni studenti dell’istituto scolastico “A. Manzoni” di Reggio Emilia, alcune riflessioni sul significato storico e morale delle azioni compiute da Giovanni Palatucci.