Si aprirà, il prossimo 23 maggio, davanti ai giudici della I Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli, il processo d’Appello per le vittime da esposizione all’amianto dell’ex Isochimica Saranno discusse davanti ai magistrati di secondo grado gli Appelli proposti dalla Procura di Avellino e dalle parti. In primo grado dai giudici del tribunale di Avellino, in composizione collegiale, nel gennaio 2022 furono inflitte 4 condanne a 10 anni di reclusione, 23 assoluzioni, con 50 mila euro di risarcimento per ciascuna delle famiglie delle vittime.
Questa è, in sintesi, la sentenza di primo grado del processo Isochimica, pronunciata dalla giudice Sonia Matarazzo al termine di una camera di consiglio che è durata 5 ore. La sentenza è stata letta a Napoli, nell’aula bunker di Poggioreale, dove si è svolto il processo. Ex operai e parenti delle vittime hanno atteso l’esito davanti ai cancelli di quel che resta della fabbrica di Borgo Ferrovia. Sono stati giudicati colpevoli di disastro ambientale e omicidio colposo plurimo – oltre ad una serie di violazioni sulle norme di tutela ambientale e sicurezza – due funzionari di Ferrovie dello Stato, Aldo Serio e Giovanni Notarangelo, e due ex dirigenti dell’Isochimica, Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca.
Invece, sono stati assolti con formula piena, perché il fatto non sussiste, tutti gli altri imputati, che erano stati accusati, a vario titolo, di disastro ambientale, omessa bonifica e omissioni in atti d’ufficio. I difensori delle parti in causa, invece, sono gli avvocati: Antonio Tomeo, Giovanni Iacobelli, Generoso Pagliarulo, Nello Pizza, Edoardo Volino, Francesco Saverio Iandoli, Annibale Schettino, Maria Carmela Picariello, Benny De Maio, Giuseppe Barrasso, Fiore Capone, Italo Benigni, Anna Caserta, Marino Capone, Simona Ventullo, Giancarlo Freda, Marino Perongini, Rocco Pecoraro, Enrico, Maria De Castiglione, Claudio Botti, Claudio Ruocco, Michele Fratello e Alberico Villani.