L’obiettivo, non semplice, è quello di far maturare il senso civico dei frequentatori della movida notturna. Come raggiungerlo? Il Comune di Avellino ci prova con un piano (‘Avellino di Notte’) che punta a ‘fare rete’ con associazioni, attività commerciali, forze dell’ordine, Asl, enti del Terzo Settore e residenti. Il Piano è stato illustrato questa mattina nell’aula consiliare dalla sindaca Laura Nargi e dall’assessore alle Attività Produttive Alberto Bilotta.
Gli obiettivi sono i seguenti: “Promuovere una vita notturna dinamica ed inclusiva; avviare una rigenerazione degli spazi pubblici; generare nuove opportunità culturali e sociali; garantire il rispetto della salute pubblica e della qualità della vita dei residenti; favorire la coesistenza tra attività notturne e benessere urbano; sperimentare strategie collaborative e partecipative per il governo della notte”.
“Questi gli asset che il Comune di Avellino, attraverso il lavoro dell’Assessorato alle Attività produttive e del Commercio, ha definito con Avellino di Notte, il percorso di co-progettazione, avviato in questi mesi con i principali stakeholder del territorio, ponendosi come congiunzione e mediazione nel dialogo tra enti e società civile”.
Nargi e Bilotta hanno illustrato gli step di quello che sarà un “processo partecipativo che porterà alla redazione del Piano dell’economia e della cultura della vita notturna. Una politica urbana innovativa, capace di affrontare in modo integrato la complessità della vita notturna cittadina, che mira a valorizzare le dimensioni culturali, sociali ed economiche della città, attraverso la messa in rete dei servizi esistenti e l’attivazione di nuove opportunità, garantendo al contempo vivibilità e sicurezza. L’obiettivo? Costruire politiche della notte più inclusive e sensibili ai bisogni di tutti, di chi lavora, di chi vive e di chi fruisce la città dopo il tramonto”.