“Esprimiamo forte preoccupazione per la situazione in cui si ritrova da un punto vista produttivo ed occupazionale la Denso Thermal Systems di Avellino”. Per Gaetano Altieri, Segretario Uilm Avellino e Benevento, “il 2026 sarà un anno decisivo per capire il destino dello stabilimento di Avellino e dei suoi lavoratori. Nell’ultimo anno l’azienda, attraverso una procedura di licenziamento collettivo con esodo volontario ed incentivato, ha accompagnato in Naspi circa 120 lavoratori e la forza lavoro è destinata a ridursi ulteriormente – continua Altieri – se non si mette un freno a questa emorragia che rischia di compromettere un pilastro importante e strategico dell’industria Irpina”. Secondo il Segretario della Uilm, “la Denso sconta due difficoltà che la stanno mettendo in ginocchio. La prima è legata alla crisi del settore dell’automotive, che ha colpito le case automobilistiche europee a seguito delle restrizioni adottate da parte dell’Unione Europea”. Scelte che Altieri non esita a definire “catastrofiche per il nostro tessuto industriale di settore. L’auspicio per evitare la perdita di migliaia di posti di lavoro è che possano essere riesaminate come anticipato di recente dalla presidente Von der Leyen, affinché si arrivi ad una revisione del regolamento auto”.
Altieri punta poi il dito sulle scelte adottate da Stellantis “che anziché affidarsi come avviene da più di un decennio ad un fornitore, la Denso di Avellino, posizionato strategicamente a ridosso degli stabilimenti più importanti del Mezzogiorno, quali quelli di Melfi, Atessa, Cassino e Pomigliano, per la fornitura dei climatizzatori, sta assegnando commesse importanti alla Valeo Francese che ha le sue produzioni in Marocco. E qui pur volendo condividere e sostenere le richieste avanzate di recente dal nuovo amministratore delegato di Stellantis Filosa, di cambiare le regole in Europa puntando sulla libertà tecnologica senza restrizioni dannose per il mercato e l’industria Italiana del settore, critichiamo con fermezza le dichiarazioni rilasciate in merito alla presunta attenzione che Stellantis dedica ai fornitori che operano in Italia”.
Per la Uilm la politica di Stellantis “è tesa esclusivamente alla riduzione dei costi, assegnando spesso commesse importanti a competitor che producono in Marocco. La Denso di Avellino è messa sotto pressione da questa politica e rischia, anche in caso di una ripresa del settore, di pagare un prezzo salatissimo per effetto della nuova visione di Stellantis. Notiamo di conseguenza da parte di Denso una disattenzione evidente nei confronti dello stabilimento di Avellino dove non sono previsti investimenti significativi, senza i quali si rischia un impoverimento tecnologico e culturale senza precedenti”. Tutt’altro che positive le prospettive che attendono lo stabilimento. “Vediamo un orizzonte grigio che tende al nero, con centinaia di esuberi ancora da gestire e la possibilità di poter utilizzare solo per un anno, a partire dal prossimo mese di dicembre, il contratto di solidarietà difensivo. Poi non ci saranno più ammortizzatori sociali conservativi”. Una serie di ragioni che spingono a chiedere, con il supporto delle Segreterie nazionali, un incontro ministeriale alla presenza del Ministro Urso “per evitare che questa negativa tendenza diventi una condizione irreversibile con conseguenze drammatiche sul piano occupazionale”, conclude amaramente Altieri.



