Nuove uscite volontarie dagli stabilimenti italiani di Stellantis. A Melfi, in provincia di Potenza, si prospettano 500 esuberi, che seguono i 300 di Pomigliano e i 50 di Pratola Serra. Altri 200 uscite volontarie si preannunciano a Termoli. Su Melfi pesano i dati negativi degli ultimi mesi, che ne fanno uno degli stabilimenti con la maggiore perdita di volumi: nel primo trimestre la produzione è scesa sotto le 10mila auto (-64,6%). Nonostante i nuovi modelli in arrivo a Melfi, a partire dalle nuove Jeep, Lancia e Ds 7 elettriche, è prevista una riduzione dei livelli occupazionali.
«Tutto questo accade quando ancora non è stato scelto il nuovo ceo e quindi siamo ancora senza un piano industriale per il rilancio degli stabilimenti italiani. Sembra si stia configurando una vera e propria dismissione dall’Italia», precisa Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità. La Fiom, che non ha firmato gli accordi sugli esuberi., chiede l’apertura di un confronto a Palazzo Chigi con il presidente John Elkann per arrivare a un accordo che garantisca l’occupazione e il futuro dell’automotive italiano.