di Alessandro Ebreo
Il Burundi, situato a sud est del continente africano, è lo Stato più povero del mondo in base al PIL nominale pro capite, con un reddito annuale di 625 dollari statunitensi al 2023, nonchè uno dei Paesi con l’indice di sviluppo umano (sintesi di PIL pro capite, alfabetizzazione e speranza di vita) più basso del pianeta. Sono in pochi a conoscere questi dati; d’altronde un paese talmente povero difficilmente suscita l’interesse di coloro che solitamente sulla povertà altrui lucrano; ad ogni modo, basterebbero già le suddette informazioni a renderci consapevoli della gravità della situazione in cui versa attualmente questo Stato.
Ma al di là delle variabili puramente economiche, che sempre influiscono però su altre di tipo diverso, preoccupano soprattutto le varie problematiche che connotano il sistema politico-sociale. Nonostante sporadici segnali di apertura e miglioramento, il Burundi rimane ancora oggi intrappolato nella crisi economica e politica scoppiata nel 2015, quando la popolazione scese in piazza per protestare contro il tentativo dell’allora Presidente Pierre Nkurunziza, al potere da 10 anni, di candidarsi per un terzo mandato. Il dissenso popolare fu brutalmente represso dalle forze armate e dagli alti funzionari del Governo, con un bilancio di 1.200 morti.
Oltre ai disordini dovuti all’instabilità politica, non è raro assistere a episodi di violenza e criminalità comune, dettati da condizioni di fame e povertà estreme o a vere e proprie forme di persecuzione nei confronti di minoranze etniche: è il caso dei pigmei Batwa, popolo nomade originario della foresta, che vive ai margini della società, nel disprezzo del resto della popolazione.
Come se non bastasse, l’emergenza sanitaria è ormai endemica, con esigenze sanitarie e sociali comuni alle aree depresse dei Paesi sottosviluppati; elevatissima è l’incidenza di malaria. Nel 2016 otto milioni di persone hanno contratto la malattia e 3790 sono stati i morti. Inoltre, in Burundi, il costo dell’assistenza sanitaria è a carico del paziente, tranne per quelli affetti da Aids e Tbc, e per i bambini fino a 5 anni e le donne gravide. Ma tutto questo è “molto teorico”.
Queste informazioni sono frutto della testimonianza diretta fornita al Corriere della Sera, attraverso la penna di Dacia Maraini, da un nostro conterraneo, il medico chirurgo Antonio Ebreo, nuscano d’origine, che presta periodicamente servizio volontario presso l’ospedale burundese gestito dalle suore della “Congregazione del Cuore Immacolato di Maria”. La Madre Generale della Congregazione ha recentemente inviato al chirurgo una lettera in cui richiede aiuto al fine di provvedere alla realizzazione di un progetto agricolo per il sostegno di 60 orfani ospiti del centro. Muovendosi dunque controcorrente, nella convinzione che sia doveroso offrire aiuto a tutte le aree in difficoltà – e non solo a quelle ricche di risorse da sfruttare – si è costituito a Nusco spontaneamente il comitato “Hug for Future”, impegnato nell’organizzazione dell’evento “Note Narranti – nel segno dell’inclusività e della cooperazione tra popoli”, che si terrà sabato 24 di agosto 2024 in piazza De Sanctis a Nusco. Nell’ambito dell’iniziativa, finalizzata alla raccolta di fondi per la realizzazione del progetto agricolo fortemente voluto dalle suore che assistono i piccoli ospiti della Congregazione, si potrà assistere ad uno spettacolo musicale realizzato da giovanissimi talenti: il pianista Lorenzo Savarese proporrà un repertorio incentrato su Chopin, Mario Pascale e Raffaele Saviello in duo per pianoforte e sassofono, Diego De Simone alla chitarra solista. Alle esibizioni musicali faranno da contrappunto le parole della scrittrice Dacia Maraini che, in video, proporrà il suo punto di vista sui conflitti in atto in varie parti del mondo e sulla necessità di una fattiva cooperazione fra popoli; Don Luigi Merola, prete anticamorra, porterà a sua volta i saluti e la vicinanza alla causa del Burundi della sua fondazione, attiva in Campania a strenua difesa della legalità. Interverrà, sempre con un contributo in video, anche la Madre Generale della Congregazione, che ringrazierà i presenti e illustrerà brevemente le problematiche che la sua congregazione è chiamata ad affrontare quotidianamente nella sua opera di assistenza ai bisognosi in Burundi. L’evento, organizzato a fini totalmente benefici in uno degli scenari più suggestivi di Nusco, borgo fra i più belli d’Italia, gode del patrocinio dell’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi Conza Nusco Bisaccia e del Comune di Nusco.
Chi scrive, in qualità di direttore artistico di questa manifestazione (nel corso della quale oltre ad assistere ad uno spettacolo di qualità sarà possibile gustare pietanze genuine e vini di pregio), crede che l’evento in questione possa costituire un momento di condivisione importante, il cui fulcro rimane il fine umanitario e l’urgenza di sensibilizzare la comunità a partecipare fattivamente alla realizzazione di progetti duraturi, nell’auspicio che non si resti indifferenti di fronte a problematiche che ci appaiono lontane ma che dovrebbero invece coinvolgerci tutti.