E’ un invito a riprendere le battaglie da cui è nato l’impegno socialista, a ripartire da una politica che difenda ideali, che non lasci indietro nessuno quello che arriva dal convegno dedicato all’indimenticato sindaco di Solofra Aniello De Chiara, a 25 anni dalla morte e a 40 anni dall’elezione a Consigliere Regionale. Lo sottolinea Gerardo Adiglietti nel ribadire come “I socialisti si sono perduti ma il sacrificio compiuto da uomini come Lello ci impone di imboccare di nuovo quella strada, di ripartire dalle idee che Lello metteva in pratica nella vita di ogni giorno”. Un appello rilanciato da tanti storici militanti e compagni di strada di De Chiara nella convinzione che quelle idee possano tornare a colmare un vuoto che si avverte con forza nella politica di oggi. A ribadirlo Adriana Guerriero “Manca oggi l’attenzione ai cittadini che caratterizzava il suo essere amministratore, la capacità di condividere percorsi e investire sulla creazione di una nuova classe dirigente. Manca la sua idea di giustizia sociale. Ricominciamo da oggi con il massimo impegno per rimetterci in cammino”
A rendergli omaggio il sindaco di Solofra Nicola Moretti che sottolinea il contributo decisivo offerto da De Chiara alla comunità di Solofra: “Era un riferimento certo per gli imprenditori e tutti i cittadini. Malgrado fossimo su schieramenti opposti, io democristiano, lui socialista ci siamo sempre confrontati sullo sviluppo della città”. Il direttore del Corriere Gianni Festa si sofferma sulla passione politica che lo guidava nelle sue battaglie, sul legame di affetto e stima che lo univa a De Chiara “Aveva nel Dna il valore del confronto. La sua lezione è ancora viva e se ne avverte il bisogno in una città come la nostra in cui la sinistra è stata costretta ad arretrare. De Chiara non aveva pura di fare scelte, schierandosi sempre dalla parte degli ultimi. Era un combattente, non si arrendeva mai, un politico coraggioso che oggi ci manca fortemente”. Quindi, ne ricorda la felice intuizione di un regionalismo che concepiva le Regioni come enti di programmazione, capaci di incidere sul territorio, a partire dalle aree più fragili.
“Era un uomo – ricorda il giornalista Norberto Vitale -sempre al servizio della comunità, che ha rappresentato un riferimento per Solofra, l’esponente di punta di un partito guidato in Irpinia da uomini di spessore come Modestino Acone o Luigi Mainolfi, perseguitato ed espulso dalla storia democratica. Un attacco cominciato col processo a Craxi, segretario di un partito colpito perché aveva manifestato idee autonomiste. Un autonomismo interpretato come espressione di un disegno eversivo quando, invece, i fatti successivi avrebbero dimostrato che era forse la strada da seguire”. Spiega di aver abbracciato lui stesso le idee socialiste “Dobbiamo ricominciare a ragionare sulla necessità di una forza politica che consenta di rinnovare la cultura del socialismo riformista in Italia, una voce che appare tanto più necessaria nell’attuale scenario politico in cui a mancare sono le idee”.
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Un racconto che si affianca a quello del giornalista Alfredo Picariello che ricorda le interviste all’allora sindaco De Chiara “Ero corrispondente del Mattino e De Chiara non mi risparmiava querele, quando ritemeva che ciò che avevamo scritto non fosse esatto. Eppure i nostri confronti erano lezioni di vita. Un uomo come pochi a cui sarebbe giusto intitolare una strada o una piazza. E’ tempo di un ritorno di De Chiara a Solofra e, soprattutto, di un ricordo perenne di Aniello De Chiara nella città della concia e non solo. E sarebbe bello che sua figlia Maria raccogliesse la sua eredità politica”- Né dimentica come il caso De Chiara resti ancora irrisolto “Inutili sono stati i tentativi di capire le vere ragioni della sua morte che rimane avvolta dal mistero”.
E sono davvero tanti i ricordi di compagni e amici, Francesco Saverio Iandoli racconta l’esperienza delle campagne elettorali con lui condivise “Era un animale politico, capace di anticipare leggi come quella sulla trasparenza nei procedimenti amministrativi”, Tina Capone ricorda come fosse innanzitutto un medico che non dimenticava mai i suoi pazienti, “colpiva la sua grande umanità capace di conquistare la gente. Ma era anche un politico capace di valorizzare le donne, rendendole consapevoli del ruolo che potevano svolgere in un partito profondamente misogino”.
Antonio Festa ne sottolinea la capacità di creare relazioni autentiche, di cambiare il volto di Solofra con la realizzazione del distretto industriale, la coerenza e capacità politica.
“Il modo di concepire l’amministrazione pubblica di De Chiara – sottolinea Marco Alaia – è ancora attuale, a partire dalla coscienza ambientalista. È stato un precursore della battaglie per la tutela dell’ambiente, investendo sulla delocalizzazione delle aziende e sugli impianti di depurazione. Era travolgente nella sua capacità di trasmettere idee e valori, quegli stessi che oggi riuscirebbero a colmare i tanti vuoti lasciati dalla politica. Sono convinto più che mai che questa sera può essere un nuovo inizio, se riusciremo a far vivere gli insegnamenti che lui ci ha trasmesso e che ci portiamo dietro”. Gerardo Rizzo ricorda l’attenzione da lui rivolta al tema della legalità, la sua capacità di essere statista “Le sue battaglie sono valide ancora oggi. Oggi è già domani”. E non dimentica come il suo pensiero fosse sempre per chi non poteva pagare le bollette e faceva fatica ad arrivare a fine mese. Chiara Nigro ne evidenza la capacità di guardare lontano “Non è un caso che Solofra sia stato uno dei primi comuni ad accogliere la commissione pari opportunità”. Lo ribadisce Agata Tarantino “Credeva in una politica in cui contavano il senso appartenenza, frutto di studio, in cui non si poteva improvvisare e prescindere dai valori”. Giuseppe De Pasquale pone l’accento sulla sua attenzione a giovani, “eravamo i suoi ragazzi, siamo cresciuti con lui. Indimenticabile fu l’esperienza al congresso di Rimini. Oggi, più che mai, continuiamo ad essere socialisti”. Luciano Guarino e Nicola De Paola ne ricordano le battaglie per il distretto industriale, la fiducia in un’idea di sviluppo che coinvolgesse anche i comuni di Montoro e Serino, “Un distretto che non è finito ma può essere rilanciato”. A prendere la parole anche Luca Cioffi che sottolinea come “I valori che hanno animato le battaglie dei socialisti siano vivi nelle mobilitazioni dei giovani che sono scesi in piazza per la Palestina, che chiedono parole, che chiedono una politica capace di affrontare le sfide del nostro tempo”.
È la figlia Maria De Chiara, presente insieme ai fratelli Luigi e Annamaria, a constatare con amarezza “come della politica come la intendeva mio padre non ci sia traccia nello scenario attuale. Manca una politica che investa su solidarietà e diritti, sulla battaglia alla camorra. Quando era presidente della commissione anticamorra, è stato tra i primi a rivolgere la propria attenzione alle infiltrazioni legate alla corruzione dei colletti bianchi. Ma era anche un politico che credeva nei giovani, come testimonia l’idea delle borse di studio intitolate a Giancarlo Siani. Ed è bello che questa iniziativa sia partita dagli amici e non dalla famiglia, a conferma dell’affetto che lo circondava”. Quindi l’appello rivolto alle istituzioni a intitolargli uno spazio “E’ tempo che l’Irpinia ricordi finalmente un uomo che ha dato tanto alla politica”.







