“Meglio ripeterlo ancora una volta: non abbiamo mai discusso di un accordo con la sindaca Nargi, nel Pd abbiamo aperto democraticamente un confronto sull’appello della sindaca a tutti i consiglieri comunali per un sostegno alla sua amministrazione senza più una maggioranza”.
Nello Pizza, segretario provinciale del Pd, ribadisce la linea del partito.
“La sindaca Nargi è espressione diretta di Gianluca Festa, è contro di loro che ci siamo candidati. Anche se oggi la sindaca ha preso le distanze dall’ex sindaco, sconta un peccato originale ineludibile. Il Pd fa parte di un progetto alternativo alla compagine elettorale Nargi-Festa. Siamo all’opposizione, così come hanno deciso gli elettori”.
Nel Pd c’era però chi riteneva che fosse possibile sostenere Nargi, o no?
“Una parte del partito, autorevoli consiglieri comunali, ha risposto all’appello di Nargi ipotizzando di aprire un dialogo a patto che la sindaca accettasse una condizione perentoria: rinnegare tutto ciò che rappresenta sul piano politico-amministrativo. Ma non ci sarebbe comunque stata una intesa politica, né il Pd sarebbe entrato in maggioranza o in giunta, tanto meno avrebbe votato il bilancio. Lo abbiamo già bocciato una volta e lo faremo ancora”.
Un dialogo per fare cosa?
“Per realizzare in un tempo limitato, entro febbraio, alcune poche cose che obiettivamente sembrano necessarie e urgenti per la città. Nel Pd abbiamo discusso della possibilità di poter far questo, senza ovviamente mettere il Pd fuori dal Campo largo, senza rompere l’alleanza. Ci rendiamo perfettamente conto che Avellino è un capoluogo di Provincia, come tale una realtà politicamente significativa, e che la linea politica e il modello di alleanza sono nazionali. I vertici nazionali e regionali non potevano che dirsi contrari alla rottura del Campo largo. Soprattutto gli elettori non avrebbero compreso una sorta di appoggio alla sindaca”.
Il Campo largo intanto è quasi imploso: ed ora?
“Dobbiamo rilanciare la coalizione di centrosinistra: dobbiamo cercare di ricostruire un fronte progressista che oggi appare indebolito a causa delle contrapposizioni, delle incomprensioni, delle polemiche che ci sono state per la vicenda del Comune. Per la verità, dagli alleati ho sentito accuse inaccettabili e inappropriate contro il Pd. Agli alleati ricordo che il Pd alle elezioni ha fatto il suo lavoro e se abbiamo sfiorato la vittoria è stato per merito del Pd e del suo consenso in città. Ora dico: rimettiamo a posto l’alleanza, Ma se non c’è rispetto tra gli alleati non penso che andremo lontano. Se si continua con certi atteggiamenti, il Campo largo non ha futuro”.
Il Pd è pronto a tornare alle urne? Qualcuno dice di no.
“Io dico che il Pd è pronto, che dobbiamo farci trovare preparati. Non condivido la strategia di chi sostiene che sia meglio che questa amministrazione vada avanti ancora un po’”.
Nei giorni scorsi Piero De Luca ha chiesto le primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione, magari sarebbero utili anche per individuare il candidato del centrosinistra per le elezioni cittadine, considerato anche che alla vigilia della scorsa tornata elettorale un pezzo del Pd non era convinto che Antonio Gengaro fosse la persona giusta da candidare a sindaco.
“Credo che scegliere il candidato governatore con le primarie sia complicato, anche perché il confronto avviene a livello nazionale. Celebrare le primarie per le amministrative – ad esempio stringendo un patto di coalizione per le primarie, come dice il consigliere comunale Ettore Iacovacci – è invece possibile e utile: servirebbe a far chiarezza sul perimetro della alleanza, discutere del programma, superare veti e contrapposizioni”.