Scoppia la ‘bomba politica’ di Natale. E si chiama Acs: l’Azienda Città Servizi, partecipata al 100% dal Comune di Avellino, che si occupa del controllo dei parcheggi a pagamento. A quanto pare si tratta di un’azienda pubblica destinata a morire: ha già perso 3 ausiliari della sosta, altri 3 andranno in pensione nel corso del 2025 e di questo passo rimarrà completamente vuota ed entro il 2029. Non solo: dalla commissione consiliare trasparenza che si è tenuta questa mattina a Palazzo di Città sono emersi anche dubbi sul project financing che il Comune ha attivato con la Telereading, un’azienda privata catanese che in cambio di una serie di impegni (attualmente non ancora mantenuti del tutto) gestisce gli stalli per la sosta e soprattutto i parcometri (con relativi incassi). E a sollevare il dubbio che non sia un contratto ‘equilibrato’ non lo dice un passante qualsiasi, ma il funzionario comunale Carlo Giliberti, ‘referente operativo’ del Comitato di Controllo Analogo, l’organismo di controllo interno che si occupa proprio di verificare i conti delle società Partecipate. La ‘bomba’ è stata lanciata questa mattina nel corso della Commissione consiliare permanente Trasparenza convocata dal presidente Ettore Iacovacci (Pd). A rispondere alle domande del consigliere comunale dem e degli altri componenti della Commissione (Antonio Gengaro, anche lui del Pd, Giuseppe Giacobbe, del Patto Civico, e Giovanna Vecchione, di Davvero) si sono presentati sia Giliberti che l’amministratore unico di Acs Paolo Spagnuolo (che è anche sindaco di Atripalda e che pochi giorni fa ha ufficializzato la sua adesione a Forza Italia).
IL CONTRATTO CON TELEREADING
A quanto pare il contratto (15ennale) stipulato con la Teereading (voluto dalla precedente amministrazione comunale ed entrato in vigore da circa un anno) prevede ricavi fissi per il Comune (1,8 milioni di euro all’anno), mentre il privato incassa tutto quello che gli automobilisti inseriscono nelle colonnine dei parcometri. E non solo: il presidente della Commissione Trasparenza Ettore Iacovacci ha paventato il rischio (“da verificare”) che nel caso gli incassi della Telereading scendano al di sotto di quel canone fisso, sia il Comune a doverli rifondere. Stesso rischio che si potrebbe correre nel caso in cui la Telereading dovesse assumere nuovi dipendenti per far fronte agli agenti ausiliari del Comune che mano a mano stanno andando in pensione e non vengono rimpiazzati.
SPAGNUOLO: HO SCRITTO ALLA SINDACA NARGI E AL SEGRETARIO GENERALE, MANCANO 3 AUSILIARI
Già attualmente ci sono tre ausiliari in meno nell’organico di Acs: sono 15 invece che 18. Entro l’anno prossimo ne andranno in pensione altri 3 e così via… “tanto che di questo passo – ha detto Spagnuolo – entro il 2029 l’Acs si svuoterà completamente. Già questa mattina, prima di arrivare in Commissione, ho scritto una nota al sindaco Nargi e al segretario generale Dovetto, per metterli a conoscenza del fatto che sono rimasti in servizio 15 ausiliari rispetto ai 18 previsti dal contratto di Acs”.
IL SIPARIETTO TRA IACOVACCI E SPAGNUOLO: “LO INSEGUIVO DA TRE ANNI, FINALMENTE SI E’ PRESENTATO”
E così alla fine il presidente Iacovacci ci è riuscito: dopo averne chiesto l’audizione diverse volte (“sono tre anni che lo inseguo”) questa mattina Spagnuolo si è presentato a Palazzo di Città ed ha risposto alle mille domande rimaste in sospeso. Comprese quelle che riguardano la ricapitalizzazione da 400mila euro deliberata nel 2020 dal consiglio comunale ma mai formalizzata. Spagnuolo non si è sottratto e ha risposto a tutte le domande: sia a quelle provenienti dalle precise analisi tecniche formulate dal funzionario Giliberti, che a quelle ‘politiche’ arrivate dai quattro consiglieri comunali presenti. Ne è emerso un quadro chiaro/scuro: 1) i bilanci dell’Acs sarebbero sostanzialmente in regola, addirittura in attivo, nonostante il patrimonio sociale sia al momento ufficialmente “sottozero”; 2) la ricapitalizzazione da 400mila euro sarà perfezionata all’inizio del prossimo anno (“ho già dato mandato a diversi notai per preparare i documenti” ha detto Spagnuolo); 3) il nuovo project financing che ha visto l’ingresso della Telereading andrebbe rivisto (stando ai rilievi di Giliberti; 4) entro il 2029 i dipendenti comunali di Acs dovrebbero azzerarsi del tutto (a meno che il Comune non decida di intervenire).
IL RISVOLTO POLITICO: LA RICONFERMA DI SPAGNUOLO LEGATA AI RAPPORTI TRA NARGI, FESTA E PETITTO
Il mandato di Paolo Spagnuolo al vertice di Acs è ufficialmente scaduto, procede in prorogatio fino a che il sindaco di Avellino non provvederà a riconfermarlo o a nominare un nuovo amministratore unico. Una riconferma però oggi appare improbabile: Spagnuolo ha infatti aderito ufficialmente a Forza Italia, così come ha fatto anche il suo sponsor, il consigliere regionale Livio Petitto, aderendo alla ‘campagna acquisti’ messa in campo dal commissario provinciale di Fi Angelo Antonio D’Agostino. Un fronte di centrodestra che appare sempre più distante dall’amministrazione comunale di Avellino, dove la sindaca Laura Nargi continua a ribadire ad ogni occasione utile che lei è donna di centrosinistra, e dove l’ex sindaco Gianluca Festa potrebbe sfruttare la rottura tra il governatore De Luca e il Pd per immaginare una propria candidatura al parlamentino regionale con le civiche deluchiane.