“Voglio iniziare con un ringraziamento sincero alla mia squadra: agli assessori, ai consiglieri che mi sono stati accanto e a tutte le persone che hanno creduto in questo percorso politico-amministrativo. È stata un’esperienza intensa, bella e formativa, anche se molto difficile”. La sindaca Laura Nargi chiude il suo mandato con una conferenza stampa a Palazzo di città. Ringrazia chi gli è stato vicino, chi ha collaborato e accusa chi l’ha tradita, chi ha “affossato la città per l’ambizione di tornare al suo posto o per altri interessi”.
L’epilogo della consiliatura c’era stato ieri con la bocciatura del consuntivo. La prima sindaca donna della città di Avellino è durata in carica un anno: eletta a luglio 2024. Oggi il prefetto Rossana Riflesso ha sospeso il Consiglio comunale nominando il prefetto in quiescenza Giuliana Perrotta quale commissario prefettizio.
“Quest’ultimo anno è stato molto duro. I mesi finali, in particolare, sono stati logoranti. Eppure, nonostante tutto, ho continuato a lavorare con i dirigenti e i funzionari degli uffici, ho continuato a portare avanti i processi amministrativi, cercando sempre di non fermarmi”, dice Nargi visibilmente commossa.
“Rifiuto con forza l’idea, che qualcuno ha voluto diffondere in modo pretestuoso, che questa amministrazione non avesse visione. Se ne possono criticare i limiti, certo, ma – continua Nargi – non si può negare che in un solo anno abbiamo portato a casa risultati concreti, anche più di chi ci ha preceduti.
È vero – ammette – forse la visione non è apparsa chiara, ma c’erano un programma definito, delle idee, dei progetti. Costruire una visione condivisa richiede tempo e collaborazione: collaborazione che non c’è stata”.
Il consuntivo è stato respinto con 18 voti contrari e 15 favorevoli. Nargi dopo la rottura con i festiani, non avendo più una maggioranza consiliare ha fatto un appello a tutti i consiglieri comunali per chiedere il loro sostegno per un’amministrazione di scopo e a tempo. Ma l’opposizione non ha risposto sì.
“Anche quando ero vicesindaco – ricorda Nargi – ero punto di riferimento delle opposizioni. E da sindaca ho cercato sempre il dialogo, ho provato ad essere una guida per tutti, ad accompagnare i giovani consiglieri. Ma non ho trovato lo stesso spirito di collaborazione.
Secondo Nargi, “il Pd, una parte del Pd, è responsabile di quanto è accaduto”.
“È stata, ancora una volta, una delusione”, scandisce. “Non mi riferisco ai singoli consiglieri, che ringrazio per il lavoro svolto. Mi riferisco alla linea generale di un partito che ha preferito logiche di potere e di convenienza politica alla stabilità della città”.
Nel mirino ci sono ovviamente pure i festiani e Gianluca Festa, definito “Re solo che ha bocciato se stesso”: “Avete affossato un bilancio che era stato impostato da voi stessi. Avete votato contro il vostro stesso lavoro. Avete trasformato una questione tecnica in una battaglia politica, contribuendo alla caduta della città. Chi ha voluto questa crisi non ha avuto il coraggio di spiegarne i motivi in aula. Ha scelto il silenzio, una forma di fuga dalle proprie responsabilità. Ma in politica si parla. In politica si spiega.
Nargi accusa poi il consigliere comunale Rino Genovese di “tradimento politico nei confronti della città”: “Aveva detto di voler lavorare per il bene di Avellino”.
“Mi si potrà dire tutto: che ho commesso errori, che ho sbagliato i tempi, che avrei dovuto lasciare prima, forse già a gennaio. Ma io ho scelto di restare per rispetto della città, perché ho messo la città davanti a tutto”, ripete.
Ancora: “Non sono mai stata attaccata alla poltrona. Amo questa città, ci sono cresciuta, e volevo darle un contributo. Credo di averlo fatto, insieme alla mia squadra, con dedizione e trasparenza. Arrivo oggi a questo passaggio finale con serenità. Ho ricevuto tantissimo calore dai cittadini, soprattutto nelle ultime ore, molto più di quanto ne abbia sentito in tutto l’anno. Questo significa che qualcosa, forse, siamo riusciti a trasmettere. Certo, molti cittadini sono arrabbiati. Perché adesso ci aspetta un anno di commissariamento. E la responsabilità è di chi non ha voluto continuare un percorso amministrativo”.
Torna all’attacco: “Io ho sempre dato un grande valore al ruolo del consigliere comunale, cosa che molti consiglieri non hanno dimostrato di avere. Hanno pensato solo a logiche personali e elettorali. So che si apriranno le campagne per le Regionali.
Vdico che oggi si è scritta una pagina brutta per Avellino. E io mi vergogno, non per me, ma per chi ha tradito Avellino.
Ora ci sarà un commissario. Una donna di grande caratura, che sono certa lavorerà con competenza e sobrietà. Ma il suo mandato, per quanto autorevole, non potrà sostituirsi alla guida politica.
In un anno la città perderà molto. E non solo in termini amministrativi, ma nel rapporto tra istituzioni e cittadini. Ieri ad Avellino c’era un silenzio irreale. Tristezza.
Io in questi ultimi giorni ho consegnato il lavoro fatto. Ho seguito personalmente le ultime pratiche. Presenterò una relazione dettagliata sul mandato.
Abbiamo riaperto cantieri, asfaltato strade, sbloccato fondi: 50 mila euro per il viadotto, 150 mila euro per Corso Europa, interventi a Contrada Bagnoli, la riqualificazione e riorganizzazione del mercato cittadino. Progetti che ho seguito io, personalmente.
Non rinnego nulla. Ho dato tutto. Ho creduto in un’idea di città, in una politica che non fosse fatta solo di slogan, ma di lavoro quotidiano.
Oggi questa storia si chiude. So che ho fatto la mia parte, fino in fondo. Insieme al mio gruppo continueremo esserci. Per il bene di Avellino”.