La legge di bilancio del governo Lega/5Stelle prevede l’introduzione dell’ECOTASSA, una tassa sui veicoli di nuova acquisizione. Questa scellerata scelta pesa come un macigno sui programmi di investimento di FCA.
Per questo giovedì 7 febbraio ci sarà un sit-in davanti ai cancelli della FCA di Pratola Serra per incontrare i lavoratori e per fare un volantinaggio.
“Noi siamo pronti a portare avanti, con serietà e concretezza una vertenza che è sempre stata al centro della nostra azione politica. I lavoratori FCA, i lavoratori dell’indotto, i cittadini e l’intera comunità devono sapere la verità su chi mette a repentaglio il loro futuro.
Ancora una volta vogliamo dimostrare che siamo al fianco dei lavoratori, dalla parte del lavoro e daremo battaglia a chi invece prima promette di tutto e poi alla prova del governo mette a rischio la tenuta sociale ed economica delle nostre comunità”.
“Come segretari dei circoli PD delle Città sedi di stabilimenti FCA e collegate ad essa, lanciamo un appello al Governo affinchè in sede di discussione in Aula alla Camera e al Senato, vengano approvate le mozioni presentati dai nostri parlamentari tendenti a rivedere il provvedimento di legge dell’entrata in vigore dell’ecotassa e dell’ecobonus. Infatti sono state depositate alla Camera dei Deputati la mozione 1-00106 (primo firmatario l’onorevole Graziano Delrio) e al Senato della Repubblica la mozione 1-00068 (primo firmatario il senatore Bruno Astorre), due rispettivi atti che in sostanza impegnano il Governo a difendere gli stabilimenti FCA presenti in tutto il territorio nazionale cosi come quegli stabilimenti dell’indotto che lavorano per conto di FCA.
Mentre nei vari circoli incontriamo diversi dipendenti preoccupati anche alla luce delle notizie apparse sulla stampa che dicono come i dati sono tutti in forte diminuzione per quanto riguarda le immatricolazioni di auto FCA, c’è una forte preoccupazione per un Governo sordo ai territori e che non ha nessuna intenzione di dialogare con il sistema industriale, né con le rappresentanze dei lavoratori, né con gli esperti del settore, registrando cosi contro un coro unanime di critiche e preoccupazioni, specie sui livelli occupazionali dei diversi stabilimenti di produzione FCA esistenti in diverse regioni d’Italia. Capiamo che questo Governo sia più interessato a fare passarella e a fare comizi sempre da campagna elettorale con tanto di maschere di carnevale, ma che si decidano a fare qualcosa a difesa degli stabilimenti FCA presenti in Italia a garanzia dei livelli occupazionali e per creare opportunità futura per i nostri giovani.
Facciamo appello ai nostri parlamentari al Senato e alla Camera per fare fronte comune e imporre una battaglia davvero forte su questo tema anche perché più passa il tempo e più i territori vivono nell’incertezza per una misura definita come «miope che non aiuta a rinnovare il parco auto» (presidente di Federmeccanica) in grado di «unire imprese e lavoratori nella protesta» (comunicato Unrae) o, ancora, «l’ennesimo schiaffo all’industria nazionale e all’ambiente. Queste norme schizofreniche sono un danno per il Paese e i lavoratori» (segretario generale della Firn Cisl).
FCA ha pertanto annunciato la volontà di un ridimensionamento del piano illustrato il 29 novembre 2018, che avrebbe previsto un complessivo piano degli investimenti in Italia per circa cinque miliardi di euro, specie per sviluppare nuovi modelli con motorizzazioni elettriche e ibride.
Siamo preoccupati per questo silenzio che perviene dal governo a guida Lega-5stelle e confidiamo nei nostri deputati che hanno sottoscritto la mozione (Delrio, Lepri, Gribaudo, Enrico Borghi, Bonomo, Fregolent, Moretto, Gariglio, Giorgis, D’Alessandro, Del Basso De Caro, De Filippo, Mancini, Pezzopane, Portas, Siani, Topo, Annibali, Bordo, Bruno Bossio, Buratti, Cantini, Carnevali, Critelli, De Luca, De Menech, Di Giorgi, Marco Di Maio, Fassino, Ferri, La Marca, Lotti, Miceli, Migliore, Mor, Morani, Morgoni, Mura, Nardi, Nobili, Noja, Orfini, Pini, Pizzetti, Rosato, Rossi, Rotta, Scalfarotto, Sensi, Serracchiani), cosi come nei senatori (Astorre, Cirinnà, Parente, Valente, Marino, Laus, Rossomando, Taricco, Margiotta, Stefano, Sbrollini, Bellanova, Sudano, Collina, Malpezzi, Alfieri, Manca, Cucca, Parrini, Boldrini), per portare nelle rispettive Aule del Parlamento le preoccupazioni provenienti dai nostri territori di riferimento per la difesa degli stabilimenti FCA e dell’indotto presenti in tutta Italia”.