L’assemblea del Pd irpino doveva riunirsi sabato scorso. Non capita spesso. Gli iscritti erano stati tutti avvertiti dell’appuntamento. Poi all’ultimo momento l’incontro è stato rimandato a data da destinarsi: a comunicare il dietrofront il segretario provinciale dem Nello Pizza, che non si è soffermato sul perché.
A via Tagliamento, i ben informati rivelano che è stato il commissario regionale, il senatore Antonio Misiani, ad intervenire dopo essere stato sollecitato, tramite una mail, da alcuni militanti dell’area Schlein secondo i quali la riunione era solo un tentativo per provare a sanare i motivi di un ricorso sottoscritto da tempo da diversi iscritti che denunciano la mancanza di trasparenza dei bilanci e sul tesseramento, in violazione del regolamento e dello statuto del partito.
Non solo: gli iscritti scrivendo a Misiani hanno segnalato che dell’assemblea fanno ancora parte numerosi componenti indicati all’epoca dal consigliere regionale Livio Petitto, passato oggi in Forza Italia, e da Gianluca Festa, ex sindaco di Avellino, a cui è stata ritirata la tessera. Inoltre, oggi a sostegno di Pizza non ci sarebbero più i riferimenti che avevano garantito l’accordo unitario sul suo nome: Rosetta D’Amelio ed Enzo De Luca.
L’assemblea non sarebbe più rappresentativa della base del partito, e di conseguenza non lo sarebbero la direzione e la segreteria provinciale dem. Ciò giustificherebbe le dimissioni di Pizza. In effetti, dalla nomina, nel marzo del 2021, di Pizza a segretario del partito, su indicazione del Nazareno d’intesa con tutte le sensibilità irpine del Pd, nulla è cambiato, neppure dopo l’elezione di Schlein alla segreteria.
Lo scontro è aperto, tanto che i militanti ricorrenti in caso di forzature di via Tagliamento ed in mancanza di risposte nel merito del ricorso hanno annunciato di voler “agire in altre sedi per tutelare i diritti di tutti gli iscritti al Pd”.