“Prima il progetto e poi i candidati: la politica si fa con le idee, si nutre di progetti, di valutazioni, di critiche anche”. Così Generoso Picone, presidente di Controvento, aprendo l’incontro al circolo della stampa. Il tema è “L’Irpinia verso le regionali. Il rischio di una occasione perduta”. Perché l’Irpinia, secondo Picone, rischia di affrontare la prossima tornata elettorale regionale senza un programma costruito dalle forze politiche del territorio, senza una proposta politica radicata. Ci sono invece candidati a prescindere.
“La posta in gioco – continua Picone – impone una responsabilità, un salto di qualità, un percorso politico condiviso da tutta la coalizione del campo largo. Invece i candidati hanno deciso per la propria convenienza elettorale, come se le forze politiche fossero taxi. Tutto questo alimenta la distanza tra politica e cittadinanza, banalizza la lotta politica”.
Per Picone il campo largo non esiste più: dopo le scorse amministrative, tra gli alleati non ci sono stati più contatti. La coalizione era nata dopo un anno di incontri, di dibattito. Il punto di caduta dell’implosione del campo largo saranno le amministrative cittadine. “C’è comunque un margine per recuperare qualcosa. Mi appello al senso di responsabilità di tutti”.
La pensa così anche Antonio Bellizzi, di Controvento, ex consigliere comunale: “La coalizione non c’è più. Noi non abbiamo fatto altro che prendere atto delle scelte dei partiti”. E aggiunge: “Tra le regionali d’autunno e le amministrative cittadine di primavera c’è una forte correlazione: Avellino ha bisogno di una coalizione che cammini insieme”.
Tra il pubblico ci sono Roberto Montefusco, coordinatore di Sinistra Italiana, Amalio Santoro di Controvento, Giancarlo Giordano di Sinistra Italiana, Enzo De Luca del Pd.
Ad intervenire anche Antonio Gengaro: “Molti amici mi chiedono se sarò candidato. Ci sto pensando: sono stato il candidato di una coalizione alle amministrative e ci sono tanti amici che mi hanno sostenuto e si sono impegnati per me. Fino alla fine ci penserò. Se dovessi decidere non con il cuore ma con la testa, direi di no”.
Il centrosinistra – osserva Gengaro – rischia di perdere la spinta innovativa che ha portato alla candidatura di Fico a presidente della Regione: Non si è ragionato di programma e tutto si è ridotto allo scontro perenne tra De Luca e gli alleati. Bisogna tornare sui territori”.
Noi – ricorda Gengaro – siamo tra coloro che sono stati critici nei confronti dell’esperienza De Luca, soprattutto per quanto riguarda l’impegno della Regione per l’Irpinia, in particolare in alcuni settori come la sanità e i trasporti. Lavoro, servizi, sviluppo delle aree interne: c’è ancora molto da lavorare.
Si parla tanto oggi di un assessore alle aree interne, ma io credo, invece, che servano politiche per le aree interne. Significa investire sul futuro, sui giovani, sulle opportunità di lavoro e sui servizi. Se vogliamo competere con le zone costiere, con Napoli e Salerno, dobbiamo offrire ai cittadini, se non le stesse, almeno simili opportunità, ponendoli quasi allo stesso livello per quanto riguarda servizi sanitari, trasporti e lavoro. Solo così si può ridurre la distanza tra noi e le fasce costiere.
L’Irpinia – incalza Gengaro – è la provincia nella quale la regione Campania ha investito di meno in termini di risorse. La provincia di Benevento, forse anche grazie al ruolo giocato da Mastella, in proporzione, pur avendo meno abitanti, ha ricevuto più risorse di Avellino”.