E’ stato il professore Toni Iermano il protagonista del quarto appuntamento dedicato ai “Pomeriggi al Colletta” con un confronto dedicato alla lettura di De Sanctis di Schopenahuer e Leopardi. E’ Iermano a sottolineare come De Sanctis sia sempre stato guidato da una visione filosofica della vita ma soprattutto sia stato una grande conoscitore della realtà e della filosofia contemporanea. “Una conoscenza – ha ribadito Iermano – che emerge con forza dal dialogo tra Leopardi e Schopenahuer del 1858, scritto nel periodo zurighese, in cui dimostra la capacità di analizzare il pensiero del filosofo come pochi. Non è un caso che Benedetto Croce nel suo saggio dedicato ad Hegel ricordi come il Dialogo di De Sanctis sia il primo dei contributi alla conoscenza di Schopenahuer in Europa. La stessa critica successiva, penso a Muscetta, ha sottolineato la profondità di quella riflessione che coglie la modernità della sua analisi di Leopardi, a partire dal rapporto con Schopenahuer. Così se di Schopenahuer afferma che conduce all’infelicità, di Leopardi ha un’opinione diversa, affermando che sembra accompagnare il lettore verso la negatività ma finisce con il restituire amore per la vita, passione per gli ideali, si dice convinto che lo avremmo ritrovato sulle barricate del 1848. Una riflessione che è inserita in un dialogo tra De Sanctis e un suo allievo su assolutismo e cultura liberale”