Processo Aste Ok, rinviata l’udienza preliminare prevista stamane davanti al Gup del tribunale di Napoli per otto indagati e cinque società. Il rinvio disposto a causa dell’astensione proclamata dalla Camera penale partenopeo per il processo al clan Moccia.
La prossima udienza è stata rinviata al 3 dicembre, quando sara’ discussa davanti al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Napoli Chiara Bardi la richiesta di rinvio a giudizio e ci sara’ la scelta dei riti (abbreviato o ordinario) da parte degli imputati. La Procura Antimafia contesta agli otto indagati – a vario titolo – l’associazione camorristica e il concorso esterno, dopo la sentenza storica emessa dal tribunale di Avellino con la quale vennero scarcerati sei su otto imputati (eccezion fatta di Nicola Galdieri e Carlo Dello Russo perché ristretti per altra causa e condannati in primo grado in quanto presunti componenti del Nuovo Clan Partenio). I pm antimafia Henry Jhon Woodcock e Simona Rossi hanno firmato i nuovi avvisi e si preparano a chiedere un nuovo processo per associazione e concorso esterno ed una sfilza di reati fine.
Aprile Armando Pompeo, difeso dall’avvocato Alberico Villani, Barone Antonio, difeso di fiducia dall’avvocato Claudio Botti e dall’ avvocato Caterina Migliaccio, Dello Russo Carlo, difeso da Gaetano Aufiero, Formisano Gianluca, difeso dall’avvocato Carlo Taormina, Livia Forte, difesa dall’avvocato Roberto Saccomanno e dall’ avvocato Alfonso Furgiuele, del foro di Napoli, Nicola Galdieri, difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero e dall’avvocato Claudio Davino, del foro di Napoli. Damiano Genovese, difeso dall’avvocato Gerardo Santamaria e dall’avvocato Claudio Mauriello, Pagano Beniamino, difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero
Nel nuovo avviso notificato dalla Procura Antimafia di Napoli e nella richiesta di rinvio a giudizio vengono infatti accusati, anche alla luce della sentenza-ordinanza di remissione del Tribunale di Avellino, a vario titolo di aver promosso, costituito, organizzato e partecipato nella reciproca consapevolezza dell’ apporto causale fornito da ciascuno di essi fornito e dei reciproci ingiusti vantaggi e profitti ad un associazione di tipo camorristico, operante in Avellino e provincia”.
A far parte del sodalizio criminale impegnato nella gestione delle aste, nella veste di promotori, organizzatori e partecipi, Nicola Galdieri, Livia Forte, Armando Aprile, Damiano Genovese, Carlo Dello Russo e Beniamino Pagano, e come concorrenti esterni da Gianluca Formisano e Antonio Barone. I pm della Dda di Napoli accusano gli otto indagati “di aver promosso, costituito, organizzato e partecipato a un’associazione di tipo camorristico, operante in Avellino e provincia, per acquisire e per assumere controllo monopolistico inerente alla gestione illecita delle procedure di esecuzione immobiliare, principalmente espletate in seno al Tribunale di Avellino”. Agli indagati Antonio Barone e Gianluca Formisano attribuiscono il ruolo di concorrenti esterni per l’apporto fornito al clan.



