E’ capitato più di una volta, durante il pontificato di papa Francesco, che si ventilasse l’ipotesi di una sua visita in Irpinia, di una sua venuta all’abbazia di Montevergine. Il cardinale Pietro Parolin, legato pontificio, due anni fa, in occasione delle celebrazioni dei 900 anni del santuario di Montevergine, e proprio sulla possibilità di una venuta del Papa, disse: “E’ Papa Francesco a decidere quelli che sono gli itinerari, per quest’anno ha in programma altri viaggi ma non perdiamo le speranze”.
L”Irpinia, in ogni caso, non ha mai fatto mancare la sua vicinanza. Impossibile raccontare, comune per comune, quante delegazioni si sono mosse alla volta del Vaticano, nell’udienza generale del mercoledì. Ogni volta, nel racconto dei partecipanti, l’emozione di aver incontrato il Papa dell’empatia, della cordialità, di avergli parlato, di aver ascoltato da vicino le sue parole, di aver incrociato il suo sguardo benevolo. Sono le immagini che spesso hanno consegnato i sindaci, gli amministratori comunali, i gruppi di associazioni che hanno voluto portare un pezzo di sè, della propria terra, a Francesco, da quelle aree interne su cui pure si è soffermato a riflettere, come riportiamo in un altro articolo di questo giornale. Il rapporto dell’Irpinia con il Papa è stato molto fecondo, un’amicizia che si è espressa, di visita in visita, di delegazione in delegazione, in un canto, un ballo, un dono semplice o prezioso, in una preghiera. Nell’animo di ognuno, rivive il ricordo di quell’incontro, che in queste ore in tanti stanno consegnando, grazie ai social, alle comunità.
(Nella foto, l’incontro, a dicembre scorso, di una delegazione di sindaci e componenti dell’associazione Amici della Rosamarina di San Michele di Serino)