Solofra (Avellino), 21 ottobre 2022 Con una doppia esibizione termina Ra.I.D. Festival 2022, la rassegna interregionale di danza contemporanea, realizzata con il sostegno del Comune di Solofra e il riconoscimento del MiC. Partita ad agosto, dopo aver ospitato 19 rappresentazioni a firma di 11 compagnie in scena prima al Chiostro Monumentale di S. Chiara e poi a Palazzo Ducale Orsini di Solofra, l’edizione 2022 si conclude domenica 23 ottobre (dalle 18) a Palazzo Ducale Orsini.
Si parte con HUNT in “If not now never”: nel bicentenario de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi, il coreografo Loris Petrillo concepisce un omaggio al poeta e all’immensa eredità artistica e umana che ci ha lasciato. Quarantacinque minuti senza intervallo sulla sua insaziabile sete di vita, impossibile da soddisfare a causa dell’angoscia insita nel suo animo, in qualche modo legata – anche se non fu diretta conseguenza – al suo corpo deforme che gli impedì di godere appieno delle gioie della vita, e che giunse a sbiadire le colorazioni della vita uniformandole sotto il velo unico del dolore. Nulla, infatti, di ciò che è vissuto può sottrarsi a esso, e la continua tensione al piacere e alla bellezza, di cui pure l’uomo e il mondo sono un segno, va infrangendosi nella finitezza della vita mortale. Unica via di fuga rimane l’immaginazione, che L’Infinito esalta proprio nel suo ruolo fondamentale: la creazione di una realtà infinita che sappia placare, seppur per poco, il desiderio altrettanto infinito dell’uomo. A questo Loris Petrillo si è ispirato per la creazione “If not now, never”, delineando i tratti di una natura umana incapace di rispondere a se stessa, che irrimediabilmente annienta ogni cosa che tenta di trattenere a sé. L’ensemble marchigiano, a dieci anni esatti dalla sua nascita, sviluppa un linguaggio molto fisico e personale, caratterizzato dalle diverse poetiche e background dei suoi danzatori. Danzano: Leonardo Carletti, Camilla Perugini, Giorgia Perugini, Elisa Ricagni, Giosy Sampaolo.
A seguire Alessia Muscariello, portavoce sulla scena con il solo “Che tu sia per me il coltello” del Progetto C.Re.A.Re. Campania, un Centro di Residenze Artistiche Regionale della Campania che si offre agli artisti come occasione di confronto e di sviluppo del proprio lavoro. Il progetto si caratterizza per la composizione di una rete regionale atta a favorire l’arricchimento delle attività di residenza e delle relative connessioni con realtà nazionali e internazionali, potenziando la capacità di accoglienza e di ospitalità degli artisti in residenza. Più specificamente, intende dare sostegno alla mobilità degli artisti creando, per loro e per il loro operato, condizioni di maggiore visibilità nell’ambito del sistema nazionale, regionale ed europeo, offrendo loro occasioni di confronto e di crescita, ma soprattutto creando opportunità di relazione con le comunità e i territori. Tra gli elementi peculiari vi è la multidisciplinarietà, ossia la collaborazione tra artisti che provengono da diverse discipline, in linea con una visione contemporanea dello spettacolo dal vivo, da pensare nella commistione tra i linguaggi artistici e culturali.