Ci sono circa 152mila metri quadrati di verde pubblico della città di Avellino al centro di una trattativa tra il Comune di Avellino e la società Grande Srl (società pubblico privata che per il 51% è di proprietà della De Vizia e per il 49% del Comune di Avellino). Il delegato del Comune che si sta occupando della delicata questione è l’assessore all’Ambiente Giuseppe Negrone: “Abbiamo iniziato una interlocuzione con Grande su questi 152mila metri quadrati di verde pubblico che stanno gestendo in cambio della soppressione di alcuni servizi. Noi ora vogliamo riconsiderare alcuni di questi servizi, e partiremo innanzitutto dal quantificarli, collegando ad ogni voce il rispettivo valore. E vogliamo dare un valore a quei 152mila metri quadri di verde pubblico, ricalibrando il tutto a seconda dei servizi che si possono recuperare. Stiamo ancora ragionando sul modo migliore per portare avanti questa trattativa”.
SITUAZIONE EMERGENZIALE E DECISIONE COMMISSARIALE
L’assessore Negrone ha illustrato questa situazione nel corso della commissione consiliare Lavori Pubblici che si è tenuta questo pomeriggio, convocata dalla vicepresidente, la consigliera comunale dem Enza Ambrosone, e alla quale hanno partecipato il consigliere di Forza Avellino Gerardo Melillo e, per la lista Siamo Avellino, la consigliera Olimpia Rusolo in sostituzione di Gerardo Rocchetta. Insieme all’assessore Negrone c’era anche il funzionario comunale responsabile del ciclo dei rifiuti Edgardo Ursomando. Quest’ultimo ha spiegato che quei servizi e quelle migliorie sono stati tolti dal capitolato durante l’ultima gestione commissariale, quando dopo le dimissioni dell’ex sindaco Gianluca Festa si insediò, da aprile 2024 a fine giugno 2024, il commissario Paolo D’Attilio. Era una situazione emergenziale, durante la quale c’era impellenza di far partire i lavori di sfalcio della vegetazione che stava crescendo molto alta in diversi punti della città. Ora, in una situazione normalizzata, il Comune vuole rivedere quelle scelte.
LA PULIZIA DELLE FONTANE
Al funzionario Ursomando anche il compito di rispondere ad alcuni quesiti posti dai componenti della Commissione, e quindi di entrare nel dettaglio del contratto in essere tra Grande Srl e Comune. In particolare l’attenzione si è concentrata sulle migliorie e sui servizi a cui ha rinunciato il Comune (per un valore complessivo di circa 200mila euro) in cambio del servizio di taglio e manutenzione del verde che si impegnava ad assicurare Grande Srl. Una buona parte di questi servizi il Comune non sembra interessato a recuperarli: in particolare quello dell’attivazione di un punto informativo di Grande Srl da aprire in piazza Libertà con un addetto presente per 21 ore settimanali e a disposizione della cittadinanza per informazioni, lamentele e segnalazioni. Sia l’assessore Negrone che i consiglieri presenti al tavolo concordano sul fatto che si tratta di un servizio di cui si può continuare a fare a meno, soprattutto considerato il fatto che costerebbe oltre 40mila euro l’anno e che c’è già comunque attivo un numero verde ad hoc destinato proprio a questo tipo di assistenza. Quello a cui invece non vorrebbe rinunciare il Comune sarebbe il servizio di pulizia delle fontane, da svolgere ogni sei mesi per un costo di meno di 2mila euro all’anno.
LE COLONIE FELINE E L’ISTITUTO DEL ‘GATTO LIBERO ACCUDITO’
Altri argomenti trattati al tavolo della commissione hanno riguardato i cani randagi, i cani domestici e i gatti: anche su quest’ultimo punto si è registrata una convergenza tra l’assessore e la Commissione. Su proposta del consigliere Melillo si è stabilito che in una prossima seduta saranno invitati al tavolo sia i responsabili degli uffici tecnici comunali di riferimento sia alcuni gestori delle tante colonie feline presenti in città: sul tavolo la possibilità di dare un minimo di struttura organizzativa alla categoria e di metterli in condizione di poter accedere ai servizi veterinari dell’Asl, sia per la sterilizzazione che per la fornitura di medicine specifiche per questi animali d’affezione. Si potrebbero costituire delle colonie feline o si potrebbe istituire la categoria di ‘gatto libero accudito’.