Dopo i cornetti in ogni bar e una pizzetta all’ora, ogni giorno, per circa un mese, girando più paesi al giorno, affacciandosi per un saluto e uno spuntino in tutti i locali che incrocia, quanti chili avrà preso l’ex sindaco Gianluca Festa? Qualcuno racconta di averlo intravisto ospite di amici mangiare una braciola di cinghiale a tarda sera. Ecco perché all’indomani c’è voluta una tripla dose di bicarbonato per digerire. Altri particolari sulla pagina Facebook. Dove è possibile seguire il tour surreale e frenetico dell’ex sindaco. Festa che fa colazione e benzina, poi un salto in lavanderia. L’ex sindaco si fa un selfie mentre medita perplesso se cambiare i pneumatici. Si mette in posa, qua e là con il suo faccione sorridente: “Oggi baccalà alla pertecaregna”. Un’altra volta mangia una genuina “scarola e fagioli”. E poi la “piedina preferita”. Per finire in serata un cioccolatino per consolarsi.
Uno show ipercalorico da narcisista impenitente della politica. La campagna elettorale di Festa, candidato con la lista Moderati e riformisti, con Cirielli presidente, è un reality Festa, è un delirio mediatico del personaggio Festa in tour per l’Irpinia. Festa incontenibile garantisce sia sulla qualità della pizzetta di turno che su quella del candidato presidente della Regione, Edmondo Cirielli: “Se vi fidate di me, allora fidatevi di lui. Ama l’Irpinia e ci porterà lontano”.
Una campagna elettorale politicamente cinica. L’altro giorno durante l’incontro con Cirielli al Partenio per la presentazione della lista, Festa se l’è presa con i De Luca boys, con Piero De Luca, definito “eredipiero”, con Roberto Fico, definito “Fico secco”, fatto secco politicamente, “perdente”, da Giuseppe Conte, leader 5stelle, e da Vincenzo De Luca governatore. L’ex sindaco ha appena accennato al programma. Non ha spiegato una sola proposta. A parte: “Non abbiamo il mare ma ci possiamo lavorare”. Per la verità i programmi politici oggi sembrano, a buona parte dei cittadini, superflui quanto noiosi, stantii da far venire mal di testa e sonno. Per alcuni sono solo incredibili sciocchezze da perbenisti. Ma una liturgia politica da campagna elettorale è la predica programmatica. Festa fa quel che pensa, e dice ciò che fa.
Anche questa volta, invece, Festa è perfetto cliché del politico disincantato, imita se stesso, espande il suo ego: brillantina, giacca e cravatta, sguardo accattivante, ipnotico e serioso.
Festa è individualista molto di più della maggior parte della classe dirigente di oggi: “Chi è il mio autista? Chi è il mio addetto stampa? Chi è il mio segretario? Chi è il mio social media manager? Gianluca Festa.
Ed è anche il mio candidato alla Regione. Vinciamo insieme”.
Individualista e solista. Fa tutto da solo: self-made man: autista, fotografo, social media manager. Guida il suo Suv per arrampicarsi fino a Guardia, poi a Sant’Angelo: una pizzetta e via, verso altri borghi.
C’è chi invece per sfamare il consenso organizza pranzi e cene in salotti, in cantine, ristoranti, giardini, terrazzi, aperitivi dove capita, con chef e sommelier, con quanta più gente possibile.
Festa è low-cost. Per necessità o per scelta. Per la verità il teatro Partenio l’altro giorno era pieno. I follower, gli elettori, gli estimatori – precettati o meno – si sono materializzati. L’ex sindaco è seguito non solo sui social.
Tornando ai social e agli spuntini, la questione è: nelle urne gli eventuali chili in più di Festa si trasformeranno in voti? Vuoi vedere che funziona?






