Terzo vertice dei leader di centrodestra, dopo il primo di Palazzo Chigi del 16 luglio e il secondo del 21, ora l’appuntamento è a cena a casa della premier Giorgia Meloni, all’Eur, probabilmente oggi o domani.
Sul tavolo i dossier Veneto e Campania. Per la Campania il nome del candidato alla presidenza più accreditato è Edmondo Cirielli, vice ministro degli Affari esteri, meloniano.
Tra i papabili anche Matteo Piantedosi, Capo del Viminale, che ha già volte ribadito la sua indisponibilità. Però è una carta da giocare che potrebbe essere vincente.
Piantedosi non è il solo asso nella manica del centrodestra.
Vincente, secondo alcuni esponenti del centrodestra, sarebbe anche la candidatura di Giosy Romano, coordinatore della Zes unica del Mezzogiorno. Con Romano alla guida della coalizione il centrodestra potrebbe incassare anche i voti dei moderati, anche dai deluchiani. Romano infatti ha sostenuto il governatore nel 2020 con la lista Fare Democratico. E’ un nome caldeggiato anche da una parte della Lega.
Sia con Piantedosi che con Romano si farebbe da parte Cirielli.
Nel caso di Piantedosi candidato sarebbe necessario un mini rimpasto nell’esecutivo. Come Ministro dell’Interno ci sarebbe allora Matteo Salvini, che ha già ricoperto l’incarico durante il governo Conte Uno.
La scelta è legata a cosa succede anche a cosa succede in Veneto.
Dove c’è il rebus Luca Zaia, il governatore attuale, che prepara una lista ‘civica’, iniziativa bocciata da Antonio Tajani, segretario nazionale di Fi: “Se uno fa una lista diversa dal suo partito mi pare una cosa singolare, non mi pare una buona idea”, dice l’a’zzurro’, che sa bene che il bacino di voti a cui attingerebbe una lista Zaia è non solo leghista, ma anche degli alleati, di Forza Italia e di Fdi. A questo punto in Campania la spunterebbe la Lega e il nome, sempre che non ci siano ripensamenti da parte di Piantedosi sarebbe Romano.
Secondo Zaia, di contro, non far correre la sua lista civica alle prossime regionali “sarebbe un errore, perché è in grado di massimizzare i voti per il centrodestra, raccogliendoli presso quegli elettori che non votano i nostri partiti o non votano affatto”.
Il centrodestra si affida pure ai sondaggi riservati, ai flussi elettorali ma la decisione finale è di Meloni che pare sia orientata ad indicare in Veneto un candidato del suo partito con buona pace di Salvini e trovando una compensazione adeguata per Zaia tale da permettergli di rinunciare a correre con una sua lista.