Il consiglio comunale di Avellino ha bocciato il Rendiconto 2024: su 31 votanti, 13 voti favorevoli, 18 contrari. Ora dovrà intervenire a Prefettura, con una diffida a riportare il documento contabile in Aula entro i prossimi 20 giorni. Il voto dell’Aula ha seguito una veemente sfuriata della sindaca Laura Nargi contro quello che ha praticamente definito un ricatto dei gruppi festiani (“… votiamo no al Rendiconto – hanno detto Vecchione e Cucciniello – e ora la sindaca ha 20 giorni di tempo per rimettere le cose a posto”): “Non possiamo stare qui a sentire che ho 20 giorni di tempo per ritrattare – ha detto rabbiosa la Nargi -, io a queste condizioni no ci starò. Mai”.
LA VERSIONE DI NARGI
La sindaca ne ha approfittato anche per fare un resoconto delle angherie che ha detto di aver sopportato fin dall’inizio della consiliatura: “Il 6 novembre 2024 sono iniziate le interviste di fuoco. Erano i giorni in cui mi dicevano che dovevo far fare le valigie agli assessori tecnici. Io chiedevo perché farli andare via dopo soli tre mesi? Mi rispondevano perché non erano graditi. Io resisto. Mi oppongo e strappo altri due mesi. Nel frattempo arriva l’apertura del tunnel, e lì vengo pubblicamente sbeffeggiata e umiliata. Giro la faccia dall’altra parte, porgo l’altra guancia. Poi il 23 dicembre brindiamo ai nuovi assessori ‘politici’, ma per me la politica si fa con un pensiero, con la lungimiranza, non con i numeri. Ma non accettano che entrino in giunta consiglieri eletti. Perché? Non l’ho capito. Dopo qualche giorno, il 27-28 dicembre, arrivano altre offese pubbliche devastanti. Ma andiamo avanti lo stesso. Mi avevano fatto capire che comunque sarei andata a casa entro tre mesi. Mi sono battuta inutilmente sperando che le cose si potessero fare insieme. Almeno con un confronto tra leader. Ma questo non è stato possibile. Poi, ad aprile, scoppia il caso delle mozioni al Bilancio di Previsione. Mozioni che poi hanno avuto il parere negativo dei dirigenti. Con la mozione sui Prius dicevano che era una questione tecnica, anche se il Bilancio di Previsione era un atto politico, non tecnico. Comunque abbiamo superato anche quello scoglio, ma per due volte sono rimasta in consiglio sola, senza una giunta, e senza una motivazione. Forse l’obiettivo era un altro. Poi siamo arrivati alla richiesta della testa di Scaletti, poi anche quella dell’assessore Bilotta, perché volevano riequilibrare il potere dei festiani in consiglio comunale. Per non parlare poi di tutte quelle conferenze stampa alle quali avevo chiesto almeno alla mia giunta di non partecipare. Ma niente. Quel sindaco votato dai cittadini, che voleva cambiare dalle piccole alle grandi cose… quel sindaco che aveva tra le mani 150 milioni di euro tra Fsc, Dogana, Victor Hugo, fondi recuperati… metro leggera, riqualificazione di Quattrograna e via Francesco Tedesco… tutti finanziamenti, insieme ai Prius e al Pnrr che dobbiamo realizzare in un anno o poco più e invece dobbiamo stare qui a sentire che ho 20 giorni per ritrattare! Io a queste condizioni no ci starò mai”.