I carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle parti offese emessa dal gip del Tribunale di Avellino su richiesta di questa Procura a carico di tre persone di Avellino. I fatti risalgono alla sera del 10 settembre scorso, quando i Carabinieri di Avellino sono intervenuti in un noto ristorante del centro,dove era stata segnalata una violenta rissa che vedeva coinvolte 30 persone.
Gli accertamenti eseguiti,tramite l’ analisi dei sistemi di videosorveglianza, acquisizione documentazione ed escussione di numerose persone present, hanno consentito di ricostruire un’aggressione unilaterale da parte di almeno tre soggetti ora indagati, per pregressi dissapori di natura familiare. La Procura della Repubblica in relazione a due successive violente aggressioni con l’utilizzo di armi bianche, ha richiesto un provvedimento, mirato a garantire le esigenze cautelari e la tutela delle persone offese.
Ci sarebbe, infatti, anche una seconda e violenta aggressione avvenuta sette giorni dopo la rissa davanti ad un locale dove si stava festeggiando il compleanno di un bambino, che aveva coinvolto una trentina di persone tra le accuse che hanno portato questa mattina all’esecuzione di una misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle parti offese per tre giovani di Avellino. Una seconda aggressione avvenuta ai danni di uno dei soggetti già aggredito nella notte tra il 10 e l’11 settembre sia davanti al locale alle spalle delle Poste che davanti ad un Bar di Via Tagliamento.
L’uomo, intorno alle 23 del 17 settembre, mentre percorreva Via Morelli e Silvati in direzione Valle, era stato bloccato da una vettura sulla quale viaggiavano tre persone, due delle quali sono I destinatari della misura cautelare eseguita oggi. Una volta sceso dalla vettura, il ventisettenne F.G, aveva colpito con un tirapugni al volto il malcapitato. Ma non solo, il ventunenne V.G.C, sceso con un martello in mano, aveva inseguito lo stesso e insieme al presunto complice lo aveva colpito sia con calci e pugni che con martellate alla nuca, fino a quando non aveva perso i sensi. La “vittima” aveva rimediato una prognosi di 15 giorni e varie fratture e un trauma cranico facciale. A tutta la scena, ricostruita dalle indagini, avrebbe assistito anche un testimone.
Da qui la decisione di applicare una misura cautelare chiesta dalla Procura sulla base delle indagini dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino e l’emissione della misura da parte del Gip del Tribunale di Avellino. Il Giudice per le Indagini preliminari, ritenendo concreto, allo stato del procedimento, il rischio di reiterazione dei reati in relazione alla particolare efferatezza e spregiudicatezza che hanno caratterizzato le condotte, e condividendo il rischio di inquinamento probatorio, ha applicato la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle due parti offese e di qualsiasi forma di comunicazione con le stesse.
I protagonisti principali della vicenda sono persone ben note alle forze dell’ordine. Il primo diverbio sarebbe nato in un noto ristorante del centro del capoluogo irpino, tra il suocero 52enne, che lo scorso anno, subì un attentato incendiario alla Smart parcheggiata a Rione San Tommaso e il genero di venti anni. La discussione nata nella sala del ristorante poi sarebbe degenerata all’esterno.
Sul posto sono subito intervenuti diversi equipaggi della Compagnia Carabinieri di Avellino, ma all’arrivo dei militari, i partecipanti alla rissa si erano già allontanati, ad eccezione del 52enne, che presentava lievi ferite in diverse parti del corpo. Quest’ultimo, soccorso dal personale sanitario del 118, fu trasportato presso l’ospedale Moscati di Avellino.