Non hanno risposto alle domamnde del gip del tribunale di Avellino, i tre indagati per la rissa avvenuta davanti ad un noto locale avellinese. V.C., E.G, difesi dall’avvocato Gaetano Aufiero hanno scelto di fare scena muta. Mentre A.F.- difeso dall’avvocato Gerardo Santamaria – pur non rispondendo alle domande del gip, Elena Di Bartolomeo, ha reso dichiarazioni spontanee sull’aggressione avvenuta in via Morelli e Silvati in danno di A.S. I tre indagati sono sottoposti al divieto di avvicinamento alle persone offese A.D.N e A.S.
Misure scattate a seguito delle indagini dei Carabinieri del Comando Provinciale dei Carabinieri per l’aggressione avvenuta il 10 settembre scorso nei pressi di un noto locale del centro cittadino, che aveva viste coinvolte almeno una trentina di persone. Alla rissa ha fatto seguito anche un altro episodio, avvenuto la sera del 17 settembre, quando A.S. in via Morelli e Silvati venne colpito a pugni, calci e martellate sulla nuca. I legali non hanno presentato alcuna istanza di revoca della misura.
I primo episodio avvenne il 10 settembre. Protagonisti della maxi rissa trenta persone che si erano ritrovate per festeggiare un compleanno. Poi è scattata la scintilla, vecchie ruggini familiari alla base ovviamente e dalle parole ai fatti il passo è stato breve. Il diverbio nacque in un locale di via Ammiraglio Ronca con il suocero 52enne, noto alle forze, che lo scorso anno subì un attentato incendiario alla Smart parcheggiata a Rione San Tommaso e il genero di venti anni, V.C. Poi la lite degenerò. Sul posto intervennero diversi equipaggi della Compagnia Carabinieri di Avellino. All’arrivo dei carabinieri i partecipanti alla rissa si allontanarono, ad eccezione del 52enne che presentava lievi ferite in diverse parti del corpo. Soccorso dal personale sanitario del 118, venne trasportato presso l’ospedale Moscati di Avellino.