Sono 17 i comuni irpini che stanno vivendo i primi giorni di campagna elettorale in vista del voto di metà maggio. Tante comunità, però, hanno visto la candidatura di una sola compagine nella corsa al Municipio.
Questo è il caso di San Potito dove, alla scadenza dei termini per la presentazione delle liste, è stata registrata la sola candidatura del giovane Riccardo Porfido con la lista “FacciAmo San Potito Ultra“.
Un profilo nuovo, ma senza rivali. A questo proposito l’ex sindaco Giuseppe Moricola ha affidato ai suoi canali ufficiali una riflessione, ponendo l’accento su quanto questo fenomeno sia grave e sempre più frequente, non mancando però di fare i complimenti e un augurio a Porfido:
“Oggi scadevano i termini per la presentazione delle liste per l’elezioni amministrative. Purtroppo a San Potito si è presentata una sola lista quella guidata dal giovane Riccardo Porfido. E’ sempre una profonda ferita per la democrazia, quando non c’è competizione e confronto di uomini, idee e programmi.
Sul perché chi in questi mesi si è dannato per trovare sindaco e candidati è riuscito nella grandiosa opera di non trovare né l’uno né gli altri dovrà interrogarsi a lungo, a partire da come ha inteso rappresentare il proprio ruolo e caratterizzare la sua presenza nel contesto civile della nostra comunità. Vincere senza confronto non è certo la cosa più esaltante, ma perdere senza neanche partecipare è semplicemente avvilente. Tutto ciò carica Riccardo e la sua compagine di una responsabilità in più: far vivere la democrazia, farsi conoscere e possibilmente apprezzare anche senza il controcanto degli altri. Ora più che mai è necessario farlo, non disperdendo la tensione positiva che si deve avere in questi momenti.
Ricordiamo che gli anni di pandemia ci hanno cambiato dentro, ci hanno abituato alle nostre solitudini e quasi sempre al travisamento di qualsiasi atteggiamento positivo verso gli altri. Riccardo guida “FacciAMO San Potito 2.0” dove FacciAmo rappresenta la continuità positiva con l’amministrazione di Pasquale Nazzaro a cui dovremo essere tutti grati per l’impegno profuso in questo tempo difficile e eccezionale, ma 2.0 allude ad uno sforzo in più sul piano della ricostruzione della identità morale e sociale di comunità frantumate dalla pandemia.
Su questo sarebbe stato utile confrontarsi, anzi è utile confrontarsi. Torniamo ad avvolgere il bandolo delle idee, perché quelle servono come il pane; applichiamoci in questa direzione e lasciamo perdere lo sport velenoso di fare il pieno di voti. Adesso veramente non serve, serve piuttosto uno spirito di squadra vero, un modello di convivenza da additare a tutti e per tutti. Riccardo è Giovane, anche se ha fatto cinque anni da vicensindaco. Dalla sua gioventù ci attendiamo lo scatto in più perché anche l’esperienza che viene dalla storia passata possa ritrovare nuove motivazioni. Avanti, con un sorriso e una parola possiamo poco a poco ritornare a sentirci una comunità capace di affrontare prove grandi ed esaltanti“.