“Sono tanti i semi di Resurrezione nelle nostre vite. Persino nella festa di ieri per la promozione dell’Avellino mi sono chiesto se quel tripudio non sia espressione di una speranza di riscatto, del desiderio di non accontentarsi di ciò che si ha, di immaginare un altro luogo e un altro tempo”. Lo sottolinea il vescovo Arturo Aiello che, nel corso della celebrazione della Santa Pasqua nel santuario del Rosario. Ribadisce a chi si aspettava strali per la festa nel giorno del Sabato Santo che il calcio non è da demonizzare e sottolinea l’importanza di farsi interprete del messaggio di Rinascita della Santa Pasqua “poiché siamo certi che non può finire tutto con ka morte. Ecco perché sarebbe bello che sventolassero le bandiere della Resurrezione”.