di Rodolfo Picariello
MIRABELLA – La presentazione dei risultati degli scavi presso il Parco Archeologico Aeclanum è l’occasione per lanciare la candidatura di Mirabella come capitale italiana della cultura. Il centro irpino si conferma sempre di più città di cultura grazie alla presenza del Parco archeologico e della “Regina viarum”, la via Appia, premiata con il riconoscimento di patrimonio Unesco. La proposta è stata avanzata dall’assessore Raffaella D’Ambrosio. Proposta che va ad aggiungersi alle altre sfide lanciate dagli amministratori eclanesi, innanzitutto il sindaco Giancarlo Ruggiero e l’assessore D’Ambrosio, come la creazione di un museo archeologico irpino. Idea accolta con favore dal professore Massimo Osanna al vertice dell’istituzione regionale musei Campania. Si è detto sicuro che solo uniti si possono raggiungere risultati positivi
Il professore Osanna ha presentato i risultati raggiunti con lo scavo effettuato anche grazie all’intervento dell’Ingv che ha indagato sullo stato del territorio interessato. A venire alla luce il foro, una scoperta sensazionale he dimostra l’importanza del Parco Archeologico Aeclanum. Ad emergere il ruolo ricoperto dal sito che racconta la storia di questo territorio, al centro di momenti fondamentali nella storia d’Italia e dell’Irpinia.
Una scommessa, quella di Mirabella come Capitale della Cultura, che si spiega anche con la presenza di altri siti e la tradizione legata a Giuliano da Eclano. Nè bisogna dimenticare che il territorio, come ha ricordato il sindaco Ruggiero rientra nell’area vasta che sta già raggiungendo grandi risultati. Di qui l’importanza di promuovere la sua storia e i suoi tesori.
A parlare con entusiasmo dei traguardi raggiunto anche la dottoressa Luana Toniolo, delegata della Direzione regionale dei musei. Presente all’iniziativa e più volte citata dal professor Osanna l’archeologa Sandra Lo Pilato. In platea presenti numerosi amministratori locali di Comuni vicini a cominciare dal sindaco di Villamaina, Nicola Trunfio. E gli ex sindaci di Mirabella Vincenzo Sirignano e Franco Capone. Entrambi hanno avuto un ruolo decisivo nella realizzazione del progetto relativo al Parco, in particolare Capone è stato tenace difensore e promotore dell’area archeologica di Passo Eclano, mantenendo alta l’attenzione di enti e istituzioni sugli scavi
Al termine della presentazione visita presso il Parco Archeologico Aeclanum per toccare con mano le scoperte fatte con lo scavo, una attività di ricerca e indagine ripartita l’estate scorsa.