E’ in programma oggi la presentazione del romanzo SEMINARISTI di Rocco Granese a Castelfranci (AV) alle ore 17:00 nella Sala Consiliare del comune.
SINOSSI DI “SEMINARISTI”
Si tratta della storia di un ragazzo, di nome Riccardo, che viene indotto dal parroco della sua parrocchia e suo mentore, don Enzo, ad entrare in un seminario per seguire una scelta radicale come quella del sacerdozio.
Il romanzo, attraverso le sue oltre 400 pagine, racconta come avviene la doppia metamorfosi del ragazzo che, attraverso lo snocciolarsi delle molte e nuove esperienze di studio, di preghiera, di impegno, di rispetto delle regole vissute in un seminario minore, inizialmente accetta, anche con entusiasmo, il progetto di diventare sacerdote. Si sente attratto dai valori, dalla missione, dal carisma che possono essere caratteristiche particolari degli uomini votati al servizio di Dio e del prossimo.
Conosce molti aspetti di quella vita attraverso il vissuto delle persone, sacerdoti e prossimi ad esserlo, che incontra, che costituiscono un vero esempio positivo per lui.
Qualcosa però lungo il percorso s’incrina, specie per dei cattivi esempi comportamentali che riscontra in alcuni sacerdoti ed un aspirante tale, molto vicini a lui ed ai suoi compagni, che lo condizionano prima nel suo comportamento e poi nella sua scelta finale.
Le mura che avrebbero dovuto proteggerlo ed aiutarlo nel percorso di preparazione alla vita sacerdotale, nascondevano invece dei personaggi che creavano un ambiente poco consono all’educazione, alla vita e al comportamento di un ragazzo che volesse diventare sacerdote davvero.
Dal secondo anno in poi, si verificano molte defezioni, attraverso delle fughe o per una scelta di non tornare più in seminario o addirittura per una cacciata via da parte dell’amministratore, come capiterà più tardi al protagonista del romanzo. Infatti, per essere stato testimone indesiderato e pericoloso del comportamento fedifrago e lascivioso da parte dell’amministratore, questi, approfittando di una situazione particolare venutasi a creare ed in assenza del vescovo, non lo lascia più entrare in seminario, ponendo fine al progetto del ragazzo di diventare sacerdote. La cosa grave però fu che, dopo il fatto, il ragazzo non ebbe nessun segnale di poter ritornare in seminario, un invito a rientrare, com’era accaduto per alcuni degli altri suoi compagni, né dal suo mentore, né dal vescovo, che pur conosceva la sua realtà, né dal suo segretario. Fu la prova del fatto che sicuramente l’amministratore, per giustificare il suo atto proditorio, aveva raccontato una qualche sua versione dei fatti brutta e falsa così da screditare il ragazzo.
Il ragazzo affronta la sua nuova condizione con coraggio, ma anche con sacrificio, perché, nonostante le mille difficoltà, non rinuncia allo studio anche se con finalità molto diverse da quelle originarie.