Quando solidarietà non è soltanto una parola detta così “tanto per dire”. Accomunata alla “pietas” di cui il cuore di ogni persona dispone. L’occasione di riavvicinarci alla vita quotidiana, all’imprevisto, e alla condizione umana tanto sfolgorante quanto umile e disorientata ce la ha data una persona che ieri mattina è stata trovata nella piazza di Grottaminarda dove una volta si fermavano gli autobus, vestita di stracci e in evidente stato di bisogno. Cercava di arrivare a Bari, la sua citta’ natale. In quel momento pioveva e lui era a piedi nudi. E da qui è partita la solidarietà dei grottesi: gli hanno offerto, pur con molta discrezione, cibo, conforto e un paio di scarpe. Che lui ha, gentilmente, rifiutato. Poi in serata è stato ospitato in una pizzeria del centro. Poi dal Convento dei Frati Francescani di Carpignano da dove sarebbe dovuto ripartire questa mattina. E così ha fatto. Anche se, quando I vigili urbani e la Pubblica Assistenza di Grottaminarda sono andati per accompagnarlo, lo aveva già fatto. Ed era arrivato fin a piazzetta padre Pio. Sua intenzione era tornare a casa.
Dopo vari tentativi di trovare una sistemazione notturna, è stata chiesta ospitalità ai Padri Mercedari di Carpignano, che hanno accolto l’uomo con generosità, offrendogli cure igieniche e un luogo sicuro dove riposare. Al mattino, come da accordi, Vigili Urbani, Pubblica Assistenza e un assessore comunale si sono recati presso il convento per accompagnarlo alla fermata del pullman. Tuttavia, l’uomo si era già spostato autonomamente a Grottaminarda, deciso a partire. È stato quindi accompagnato ad Ariano Irpino da dove è tornato a Bari.
Esprime “un sentito ringraziamento” a chi è intervenuto, il sindaco di Grottaminarda Marcantonio Spera. “Personalmente e a nome di tutta l’amministrazione comunale voglio rappresentare un sentito ringraziamento e i più sinceri complimenti a chi ha accolto e accudito una persona fragile “. E continua: “Egli che aveva gradito tutte le attenzioni ricevute non intendeva cambiare gli abiti ma solo partire per Bari al più presto. Pertanto considerato che non vi erano corse utili a Grottaminarda veniva accompagnato ad Ariano Irpino dove con una mezz’ora delle Ferrovie finalmente partiva.
Ho voluto raccontare questa storia di solidarietà collettiva perché ho percepito una volontà collettiva di aiutare una persona in difficoltà senza enfasi, senza clamori, senza urlarlo ai quattro venti, senza il chiasso oltraggioso di certe narrative. Ho percepito un voler aiutare senza apparire, senza ostentare nulla e senza dare per scontato niente. Ho percepito una intesa corale silenziosa, forte ma rispettosa del dolore ma anche della libertà e dignità di chi soffriva, in contraltare con la perseverante insolenza e protervia di alcuni. Ma si sa, nella vita ci vuole speranza.”
Questa vicenda ci ricorda che la solidarietà più autentica non ha bisogno di riflettori. È fatta di gesti semplici, di mani tese, di sguardi che accolgono. Grottaminarda ha dimostrato che si può essere comunità anche nel silenzio, anche nell’urgenza, anche nella fragilità”.
 
		



