Servizi negati ai pazienti presso i due reparti di Uoc di Ematologia e Urologia dell’azienda ospedaliera Moscati: la denuncia arriva dal Tribunale dei diritti del Malato, per voce della dottoressa Angela Marcarelli, anche coordinatrice della rete Consumatori Cittadinanzattiva Campania Aps Napoli e di Cittadinanzattiva Montefalcione-Avellino-Bassa Irpinia. “Questo tribunale per i diritti del malato è costretto suo malgrado a richiedere un intervento ad horas della direzione generale Asl Avellino per la tutela della salute e coordinamento del sistema sanitario regionale, al fine di risolvere ad horas un grave disservizio per l’utenza della provincia di Avellino, che con decorrenza dal primo gennaio 2025, si è vista privare della possibilità di eseguire l’importante prima visita ematologica (‘quesito diagnostico gammopatia monoclonale’)”.
“Al tentativo di prenotazione al Cup ed al reparto Uoc di Ematologia del Moscati – spiega Marcarelli – gli utenti sono stati informati che questa tipologia di visita di più bassa valenza è possibile farla solo presso l’azienda ospedaliera San Pio di Benevento. Da informazioni acquisite tale visita sarebbe stata eliminata dall’agenda dell’Uoc ematologia direttamente per iniziativa del direttore dell’Uoc Ematologia ed approvata dalla direzione sanitaria, permettendola solo in ‘Alpi intramoenia’ a pagamento, senza darne alcuna pubblicità all’utenza attraverso il sito e carta di servizio dell’Azienda Ospedaliera”.
“Si ritiene che questa iniziativa, in assenza di alternative sul territorio provinciale di Avellino, sia del tutto arbitraria e ingiustificata, anche sotto l’aspetto della complessità che l’Uoc di ematologia intende riservare le sue prestazione dal momento che consente la stessa visita in intramoenia con spesa a carico del privato, violando anche quest’ultima disciplina”.
“Una discrasia per noi incomprensibile. Non si è tenuto nemmeno conto dei disagi di quei pazienti del territorio provinciale di Avellino costretti a rivolgersi al San Pio di Benevento per la citata visita, che nel caso di esito positivo dell’affermazione della patologia indagata devono poi essere presi in carico e trattati al Moscati, con ricorrenti visite di controllo periodico per evitargli ulteriori disagi di accessibilità. Pertanto si chiede di valutare l’immediata revoca di questa iniziativa per assicurare la possibilità e il diritto ad una visita così semplice e basilare per malattie ematologiche, che almeno dovrebbe essere garantita in una struttura presente nell’ambito di ciascuna provincia”.
“L’Urp dell’Asl di Avellino è pregato intanto di comunicare se nel territorio dell’Asl di Avellino ci sono strutture idonee che offrono la prestazione specialistica soppressa presso l’Uoc Ematologia del Moscati (la visita specialistica ematologica viene chiamata tecnicamente “quesito diagnostico gammopatia monoclonale”), ed in caso negativo promuovere l’immediato intervento del direttore generale dell’Asl per ripristinare tale servizio nelle more delle determinazioni richieste al direttore generale…”.
“Siamo in attesa di un riscontro per soddisfare i bisogni di pazienti privati da oltre tre mesi dalla possibilità di avere soddisfatta, con una minima garanzia di accessibilità, anche per la favorevole distanza dal Moscati, questa prestazione sanitaria con il concreto rischio di vedersi progredire le malattie da indagare con la dovuta priorità”.
Nella stesso periodo Marcarelli ha chiesto all’Asl di Avellino anche “l’attivazione ad horas delle prestazioni sanitarie relative alla circoncisione terapeutica. Si tratta di un’altra delle prestazioni sanitarie interrotte dal primo gennaio 2025 senza alcuna fondata motivazione… Decine di pazienti da oltre tre mesi sono in attesa di ricevere l’intervento di cui hanno urgente bisogno… Per questo tipo di prestazioni la legge prevede che si svolgano in ambulatori protetti, o in ambulatori situati in strutture di ricovero, sia pubbliche che private accreditate… Non si comprende come da quasi tre mesi, dall’entrata in vigore del nuovo nomenclatore, tra l’altro già oggetto di una prolungata deroga governativa, la direzione dell’Uoc Urologia risulta avere in assoluta autonomia e senza un provvedimento formale ed ufficiale reso pubblico, abbia sospeso, o mai attivato, l’erogazione di detta prestazione, fornendo informazioni errate all’utenza laddove comunicava testualmente ‘..si comunica che dal 1.1.2025, con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore NC.24, la prestazione PC 342 (circoncisione) risulta cessata e non sostituita con altra prestazione Pacc… L’azienda ospedaliera ha chiesto già delucidazioni alla Regione in merito. Pertanto fino a diversa indicazione risultano sospese queste attività di pacc chirurgico. Appena avremo notizie amministrative dalla Regione in merito, sarete ricontattati per una nuova data’”.