“Da una capanna di lamiera alle Nazioni Unite“: un libro che è il racconto di un’impresa, quella compiuta dall’australiana Stephanie Woollard, che mercoledì scorso a Sant’Angelo dei Lombardi, nel corso di una serata organizzata dal Rotary club Hirpinia Goleto, ha spiegato che cosa ha fatto e come ognuno di noi può fare la differenza. Basta volerlo e mettersi in cammino.
E così è stato, quando, a soli 22 anni, Stephanie è andata in Nepal ed ha incontrato sette donne disabili. Emarginate dalla società, vivevano in una baracca e in condizioni di grande povertà. Quell’incontro ha cambiato le loro vite, quella di Stephanie e di tantissime persone. Per quelle sette donne è cominciato il tempo della riconquistata dignità, del riscatto, dell’affermazione nella società, attraverso la formazione, seguendo corsi, migliorandosi nella produzione di oggetti di artigianato. Oggi quell’attività, “Seven Women“, è cresciuta, secondo i principi del commercio equo e solidale.
Ampio e articolato il dibattito, moderato da Ivana Picariello del Corriere dell’Irpinia, che si è svolto nel teatro don Bruno Mariani di Sant’Angelo dei Lombardi. Tanti gli spunti offerti dalle pagine del libro, tradotto da Carmela Serpentiello, Delta 3 Edizioni, con la revisione di Rosaria Famiglietti, Antonio Bergamino Photo per la realizzazione della copertina. Ne hanno discusso Hubert Wagner, presidente del Rotary Club Sant’Angelo dei Lombardi Hirpinia Goleto, Alessandro Castagnaro, governatore Rotary distretto 2101 Campania, Giancarlo Calise, presidente commissione Rotary Foundation del distretto 2101 Campania, Rosaria Bruno, presidente dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne della Regione Campania, Stefano Iandiorio, responsabile progetti Arci Avellino, Viviana Conti, membro del Consiglio direttivo dell’associazione Equo garantito.
Coinvolgente la lettura di alcuni passi del libro, grazie all’interpretazione di Gilda Rizzi e Clara Dell’Armi, rispettivamente presidente e componente della Consulta delle donne di Lioni.
Grazie a Seven Women, migliaia di donne, nel corso degli anni, hanno varcato i confini in cui erano relegate da una incultura che violenta, segrega, perseguita, ed hanno conquistato la loro indipendenza. In dieci anni, Seven Women ha formato e impiegato oltre cinquemila donne svantaggiate delle zone urbane e remote del Nepal. Seven Women comprende tre programmi principali: l’istruzione, primo passo verso l’empowerment, la formazione professionale, la produzione di reddito.
L’impresa etica, solidale, umanitaria, di una giovane donna è lezione di vita e anche di economia: Seven Women è un’impresa sociale, nel commercializzare i prodotti equo solidali, ed è anche Centro in cui le donne di Katmandu danno lezioni a pagamento di cucina locale, di lingua e di artigianato.
Nel 2016, a Stephanie Woollard è stato conferito il Premio per le imprese responsabili del Rotary International presso la sede delle Nazioni Unite a New York. Di qui il titolo del libro, un lungo, articolato, difficile, ma straordinario viaggio nell’umanità, e che continua.
Il ricavato della vendita del libro “Da una capanna di lamiera alle Nazioni Unite” sarà interamente devoluto all’associazione Seven Women in Nepal e alla Rotary Foundation, in particolare al fondo Istruzione.