Sarà un’estate infuocata, da queste parti. Quando alla emergenza idrica, ormai divenuta familiare durante tutto l’anno, si aggiunge la politica che, invece di una discussione “faccia a faccia” si riduce ad una richiesta di intervento dell’IA e di risposte attraverso i social. Stavolta è Michelangelo Bruno, umo dei tre ex assessori, oggi capogruppo di “Scelta popolare” a scrivere al sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera, per ricordargli che “e’ stato lui a collocare il mio gruppo al di fuori della maggioranza. Malgrado il gruppo, all’atto della formalizzazione nel Consiglio comunale del 29 aprile 2025 avesse pubblicamente annunciato la propria disponibilità a collaborare con la maggioranza ed a sostenere il progetto amministrativo con il quale i Consiglieri comunali del gruppo sono stati eletti. Nella sua risposta ad interpellanza presentata dal gruppo, fornita nella seduta di consiglio comunale dello scorso 27 maggio, ha invitato “Scelta popolare” alle dimissioni per aver realizzato un atto di trasformismo, ha giudicato una sciocchezza il confronto con Scelta popolare, ha affermato che “la fiducia nei confronti dei componenti il gruppo Scelta Popolare, come già per il Gruppo per Grottaminarda 2027, è fortemente compromessa e non vi sono, allo stato attuale, le condizioni per una serena collaborazione”.
La “buona politica” di qualche tempo fa avrebbe, comunque, voluto che per i tre ex assessori fosse stato più logico passare tra i banchi dell’opposizione. Continua Bruno: “Se oggi “prende atto” di quanto in precedenza ha dichiarato ( il sindaco, ndr.) vuol dire che deve risolvere qualche problema con se stesso.
E quando dice che “la mancanza di fiducia e le divergenze politiche amministrative nei confronti di questo consigliere erano più che fondate” ha riflettuto sul fatto che lui stesso ha dichiarato che c’era un patto sulla rotazione? Insomma, prima o poi, vuole dichiarare quale è la verità?
D’altro canto, sempre in quella sede dichiarava di aspettarsi proposte ed iniziative ma ora non gli va bene.
Detto questo per smentire il quadro politico indicato dal sindaco, voglio entrare nel merito della questione declassamento e fare chiarezza.
Il sindaco di Grottaminarda dimostra di avere la memoria corta. Ho sempre sostenuto fin dall’inizio che l’unica soluzione per risolvere i problemi della Strada Statale 90, ma in generale per rivedere tutta la rete stradale di Grottaminarda, fosse partire proprio dal declassamento. Ne sono stato talmente convinto che ho realizzato e disegnato personalmente le planimetrie allegate alla richiesta, ovviamente condivise dapprima con l’Ufficio Tecnico e poi con tutta l’ex-maggioranza.
Documentazione portata e fatta visionare durante le varie riunioni con ANAS e Ministero, alle quali il sottoscritto non ha mai fatto mancare la propria presenza. Il 17.10.2024, insieme all’onorevole Petitto siamo stati per la prima volta al Ministero per portare la questione all’attenzione del Ministro Ferrante, il quale si è immediatamente reso disponibile (i competenti uffici comunali possono dare conferma dell’invio a mezzo mail allo stesso Ministro e alla sua struttura della documentazione richiesta a seguito di quell’incontro). Con un po’ di sconforto ricordo, in quell’occasione, la sua faccia quasi deridente mentre affermava di aver risolto tutto e che la mia iniziativa di coinvolgere il sottosegretario era inutile. Sino a qualche giorno fa, tuttavia, non si erano visti i risultati del suo intervento risolutore.
L’interesse sulla questione è stato costante – Continua Bruno -, sia da parte mia che da parte degli onorevoli Petitto e Ferrante, i quali mi hanno sempre aggiornato e non hanno perso di vista l’obiettivo. A loro vanno, ancora, i miei ringraziamenti. Non entro nei dettagli del viaggio al Compartimento di Napoli e dico solo che Napoli ha completato la sua relazione tra dicembre 2024 e gennaio 2025 e che il parere al quale faccio riferimento (e che ti allego) è della Direzione Centrale.
Ora aspettiamo, si attende solo il parere del MIT. Ho pensato di fare così: appena ne ho notizia, posso farlo sapere in privato al sindaco (…sempre se sei disponibile), così gli risparmio la sofferenza che gli provoca un mio risultato positivo e gli do la possibilità di consentire l’annuncio da parte di qualche consigliere/ra che ha più in simpatia rispetto a me, continuando con l’amministrazione dei selfie. A me la pubblicità non serve: mi interessa soltanto che la problematica venga risolta e mi auguro che, rispetto a questa vicenda, il sindaco e la sua maggioranza vogliano concentrarsi sulla questione concreta e non sulla mia persona perché, in quest’ultimo caso, temo che l’interesse sarà soltanto quello di annullare il risultato raggiunto. Come ultima cosa – conclude l’ex assessore – rispondo alla domanda in cui mi chiede in che veste mi sono presentato al Ministero: da semplice cittadino. Non ho mai avuto bisogno di alcun titolo, soprattutto quando difendo gli interessi dells collettività.
Io guardo avanti e lo faccio con lo sguardo alto di chi lavora per un obiettivo con la legittimazione popolare a differenza di chi viene calato dall’alto ad agire avendo alle spalle la forza del potere ed a cogliere i frutti del lavoro operativo ed elettorale altrui”.