AVELLINO – “Non per noi, ma per tutti”: con questo slogan Francesco Iandolo ha presentato questo pomeriggio i candidati della sua lista App, a sostegno di Antonio Gengaro sindaco. “Saremo la sorpresa di questa campagna elettorale – ha detto Iandolo -. Anche perché non so quanti altri possono vantare una posizione chiara come quella che abbiamo noi della coalizione progressista, senza padrini e senza padroni. Dall’altra parte invece ci sono gli eredi dell’amministrazione Festa, quelli che hanno mortificato la città; e ci sono quelli che si propongono come nuovi, ma che hanno nelle liste l’altra mezza coalizione di Festa. Hanno i loro sponsor (il riferimento è a Petitto e D’Agostino, ndr.), i loro consiglieri e i loro assessori”.
“Il nostro – ha aggiunto – sarà il primo governo partecipato della città di Avellino. Mi fa piacere che qualcuno dei nostri avversari abbia proposto l’istituzione dei comitati di quartiere. Peccato che sia un nostro vecchio cavallo di battaglia. E peccato soprattutto il fatto che chi li propone oggi abbia in lista persone che con le vecchie Circoscrizioni ci ha costruito rendite politiche personali. Noi abbiamo un’altra concezione dei comitati di quartiere e della democrazia partecipata”.
Iandolo ha poi proposto un tema che in questi primi scorci di campagna elettorale si è sentito poco (troppo poco), la camorra: “Il nostro governo si occuperà con impegno nella lotta alla criminalità organizzata. Perché è una piaga che esiste nella nostra città e purtroppo lo abbiamo visto con i nostri occhi. Ci sono gruppi armati che ad Avellino hanno sparato, hanno messo bombe sotto le auto e hanno inquinato pesantemente la vita pubblica dei nostri concittadini”.
Poi ha rivolto un appello ai propri candidati di lista, tutti presenti questo pomeriggio al comitato elettorale di Gengaro in piazza Libertà: “Vi chiedo di mantenere nel corso di questa campagna elettorale un comportamento corretto nei confronti dei nostri avversari. Vi chiedo di rimanere sempre su un livello della discussione che non trascenda dai temi e dalle proposte elettorali. Mai abbassarsi agli attacchi personali e mai attacchi alla Nargi in quanto donna”.
Poi ha preso la parola qualcuno dei 32 candidati della lista App (Sabina Alvino, Pasquale Luca Nacca, Paola Alba, Andrea D’Alessandro (“Non ‘saremo’, noi ‘siamo già’ la sorpresa di questa campagna elettorale”), Rosanna Sirignano (“Dieci anni fa sono stata la prima candidata donna italiana, meridionale, musulmana, e sono qui con la Kefiah perché è il simbolo della resistenza palestinese; dobbiamo batterci per il cessate il fuoco e per lo stop al genocidio”), Mauro Napolitano, Maria Grazia Famiglietti, Marisa Di Cecilia, Arturo Iannace, Maria Grazia Papa, Ciro Zerella, Lina Russo). E infine il candidato sindaco: “Mi accusano di essere uno che sorride poco. Rispondo che solo un incosciente avrebbe il sorriso sulle labbra di fronte alla situazione in cui si trova la nostra città. Questo nostro comitato elettorale di piazza Libertà sarà una linea di confine: da una parte ci siamo noi, portatori di una storia repubblicana e progressista; dall’altra parte c’è un centrodestra camuffato e c’è un civismo d’accatto. C’è chi (e il riferimento è a Laura Nargi e alle sue tre liste) vuole i voti di quel sindaco che non nomina più ma non si vuole prendere le sue responsabilità. E’ una vergogna. La loro è stata una politica che sembrava una sorta di leghismo all’avellinese: tutto fumo e niente arrosto. Noi ci dedicheremo all’arrosto”.
Poi si è rivolto a Iandolo: “La tua lista App ha posto alla nostra coalizione principalmente due temi: i giovani e le donne, temi cruciali che mi impegneranno come sindaco e che impegneranno tutta la coalizione di governo”. E, più in generale, ha affrontato anche altri temi presenti nel programma elettorale. Per esempio la cultura: “L’amministrazione Festa ha puntato tutto sugli eventi, ma come eventi isolati, mentre allo stesso tempo tenevano chiusi tutti i luoghi della cultura e dell’aggregazione della città. Basti pensare all’Eliseo, che da luogo di promozione della cultura cinematografica è stato aperto e chiuso solo per singoli eventi; non ci hanno messo dentro nemmeno un proiettore. Non c’è nemmeno uno schermo per proiettare i film”.
“Noi inonderemo l’estate avellinese di eventi e non ci dimenticheremo di coinvolgere quella che i nostri candidati qui prima di me hanno già definito un gioiello, il Conservatorio Cimarosa: avrà un ruolo importante negli eventi cittadini”. Riporterà il cinema in piazza Duomo e promuoverà le scuole dei mestieri nei luoghi della cultura cittadini, come il teatro Gesualdo e, appunto, l’Eliseo.
Sul tema tribunale il programma di Gengaro si differenzia da quello di Genovese, profondamente: mentre Genovese lo vorrà radere al suolo per far sorgere in piazza D’Armi un parco attrezzato, Gengaro bacchetta l’amministrazione Festa di non aver intercettato quella parte di fondi del Pnrr dedicati proprio alle riqualificazioni dei palazzi di giustizia. La chiusura fa infine scattare la standing ovation e l’ovazione: “Non sarà una campagna elettorale facile. Tutt’altro. Ci saranno anche tanti colpi bassi. Ma io mi so difendere, e vi so difendere. Non ho paura”.