La costola irpina di Sinistra Italiana si rinnova e si mette nuovamente in gioco. Nella mattinata di domenica si è svolto il terzo congresso provinciale. Dopo i lavori congressuali, che hanno visto numerosi interventi al dibattito che si è svolto presso il Circolo della Stampa di Avellino, da Tonino Scala coordinatore regionale al deputato di Avs Franco Mari, si è proceduto al rinnovo degli organi direttivi.
Confermato l’uscente Roberto Montefusco nel ruolo di coordinatore provinciale. Seguono Giuseppe Moricola eletto Presidente dell’Assemblea provinciale e Sergio Mazzeo tesoriere.
Montefusco, nel suo intervento, ha aperto i lavori ringraziando le forze politiche di sinistra, le associazioni e i sindacati che hanno partecipato, sottolineando il momento difficile che sta attraversando il Paese e le numerose sfide che si profilano all’orizzonte:
“Ringrazio le forze politiche della sinistra, del centro sinistra, le organizzazioni sindacali, le associazioni che sono qui questa mattina per l’attenzione che ci hanno riservato e per il contributo che vorranno dare alla nostra discussione. E un ringraziamento particolare al nostro coordinatore regionale, compagno Tonino Scala, per essere con noi in un momento per lui non semplice.
Non sfugge a nessuno la complessità della fase che abbiamo davanti.
Chi ha qualche anno di militanza ed esperienza politica ricorda ancora il tempo in cui nei Partiti, nelle forze politiche, si era abituati a partire dall’analisi del mondo, della politica internazionale, per arrivare poi a quello che accadeva nel nostro Paese, e nelle nostre comunità“.
Per poi passare alle questioni politiche strettamente avellinesi, con la formazione del Campo Largo e l’alternativa al governo cittadino di Gianluca Festa:
“Abbiamo avvertito ed avvertiamo anche il dovere politico e morale di offrire una alternativa all’esperienza di questi anni di governo della città. Mi ha colpito che lo stesso Festa abbia rivendicato il fatto di essere lui stesso l’artefice della sua coalizione, scegliendosela e scegliendo il suo programma elettorale. In tutti i sistemi democratici funziona esattamente al contrario, sono le forze politiche che costruiscono le coalizioni, definiscono i programmi, scelgono i candidati. Questo la dice lunga sull’idea di democrazia e sui modelli a cui si ispira il sindaco di Avellino.
Bisognerà avere il coraggio da dire che al di là dei selfie, degli effetti speciali, della posture da influencer, questa città vive problemi, affanni, sofferenze.
E’ una città in cui circa mille famiglie che beneficiavano del reddito di cittadinanza lo hanno perduto. Non se ne ha traccia nel racconto dell’enjoy city, non si ha traccia di politiche sociali attive, inclusive, attente“.
Il coordinatore, neo rieletto, rivendica l’impegno di Sinistra Italiana in città e nella provincia, rimarcando i tanti problemi che affliggono l’Irpinia:
“Sinistra Italiana irpina in questi anni ha provato a dare il proprio contributo di idee, di battaglia politica, di tensione morale al dibattito pubblico della nostra comunità. Attraverso la propria comunità di donne e uomini appassionati, di amministratori e amministratrici, di persone libere. Una piccola comunità che ha però radici solide, che deve avere la capacità di rigenerarsi, sapendo quanto questo sia difficile in una provincia come la nostra, in cui l’emigrazione di intere generazioni rappresenta anche la negazione di quel serbatoio di energie democratiche senza le quali si rinsecchisce la democrazia nelle nostre comunità“.