“L’Eliseo è tornato ad essere uno spazio affollato di desideri e aspettative ma c’è bisogno di un passo in più, di trasformarlo in un luogo di confronto, che garantisca, insieme alla presenza delle istituzioni, la partecipazione dei cittadini. Vogliamo che sia un centro culturale aperto alla città e alla sperimentazione”. E’ Vittoria Troisi a lanciare un appello nel corso della cerimonia conclusiva del Laceno d’oro. Ringrazia per il premio intitolato alla sorella Franca, ricorda le sfide portate avanti con il Centrodonna “frutto dell’urgenza di una donna che aveva un diverso modo di intendere il potere e lo spazio pubblico. Fino alla scommessa di Visioni, creare una comunità pensante per far nascere e condividere pensieri nuovi”. Ricorda le battaglie per l’Eliseo, il comitato sorto per difenderlo e restituirlo alla città e spiega “E’ un luogo speciale, poichè restituisce l’idea di cosa potrebbe accadere tra la sue mura”. A rivendicare il traguardo raggiunto della riapertura dell’Eliseo è il sindaco Laura Nargi “Il cinema è tornato a casa” ripete più volte e annuncia la volontà di sostenere il festival perchè abbia un respiro sempre più internazionale e superi i confini regionali, chiamando in causa l’impegno della Fondazione Avellino: “Vedere finalmente la luce di un proiettore attraversare la sala dell’Eliseo e disegnare le storie del Laceno d’oro mi riempie di gioia. Il Laceno d’oro è un inestimabile patrimonio di questa città così come l’Eliseo che dovrà essere sempre più un polo culturale a tutto tondo. Un luogo dove far coesistere il grande cinema con la musica e i concerti di qualità, le mostre di arte contemporanea e la fotografia d’autore. Insomma, uno spazio sempre vivo e vitale, sempre aperto a molteplici esperienze, sempre pronto ad accogliere le proposte che arrivano dal basso.
Antonio Spagnuolo, anima del Laceno d’oro, si dice pronto a raccogliere l’invito della Nargi a lavorare insieme per l’Eliseo e il festival e spiega come si sia rivelata vincente la scelta di “coinvolgere le scuole, con duecento studenti e l’adesione di quattro istituti superiori, cercando di far crescere sempre di più il festival. Se la rassegna riesce ad avere un carattere sempre più internazionale lo si deve alle scelte di una squadra di qualità. Questa volta sono voluto restare tra il pubblico per godermelo come facevo da adolescente”. A sottolineare la bella sinergia con le scuole con la partecipazioni di quattro istituti superiori della provincia anche la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Fiorella Pagliuca.
Soddisfatta anche Maria Vittoria Pellecchia, direttore artistico che presenta la serata insieme a Francesco Forgione e sottolinea il buon riscontro ottenuto dal festival, capace di dialogare con la città, accogliendo un pubblico variegato. Ad aggiudicarsi il premio Laceno d’oro “The cats of Gokogu Shrine” del giapponese Kazuhiro Soda, che conferma il talento del maestro nel raccontare, attraverso i gatti, le contraddizioni di una comunità. Un premio assegnato dalla giuria tecnica composta da Antonio Piazza, Massimo D’Anolfi, Gael Teicher. Menzione speciale a “A Savana e a Montanha”di Paulo Carneiro. Premio del pubblico “Franca Troisi” a “We are inside” della regista libanese Farah Kassem , dialogo tra padre e figlio che si fa abbraccio a generazioni e culture differenti. Menzione speciale della giuria popolare per “Rising up at night” di Nelson Makengo. Premio Supercinema a 3MVH, premio Red Couch a “Cianuro” di Eleonora Mastropietro, premio Spazio Campania assegnato dalla giuria popolare coordinata da Leonardo Festa e Lilia Comperchio a “Oltre Ischia” di Luca Ciriello, frutto di un laboratorio scolastico, con storie non convenzionali di persone che vivono sull’isola scritte da studenti quindicenni. Menzione speciale per “La notte è un giorno dispari” di Vincenzo Giordani. Il premio Spazio Campania della giuria tecnica, composta da Angela Fontana, Alessandro Rak, Dario Toma va a “Si dice di me” di Isabella Mari, che racconta il laboratorio di Marina Rippa, capace di trasformare il palco in uno spazio di libertà. Menzione speciale per Ciao Bambino di Edgardo Pistone. A salire sul palco è anche Cristopher, marito di Chiara Rigione, giovane regista scomparsa lo scorso anno, a cui il Laceno d’oro ha voluto intitolare il premio Spazio Campania. Insieme a Cristopher c’è anche la sua bambina, lui ringrazia per una rassegna che continua a far vivere il nome di Chiara. Per la sezione “Occhi sulla città” la menzione speciale va a “Street Light” di Romain Dumont, il premio del pubblico a “Quando a terra foge” di Frederico Lobo, in cui tra la nebbia e il labirinto del tempo, mentre le macchine sondano le profondità geologiche della montagna, un pastore cerca una mucca errante. Tra le belle novità anche la collaborazione con l’associazione “Per Grazia ricevuta” di Massimo Saveriano, in prima linea nelle battaglie per i diritti che racconta come il cinema lo abbia salvato