Una tappa fondamentale nella valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Solofra. E’ rappresentata dal Museo Civico che sarà inaugurato il 20 giugno, con l’apertura al pubblico della Sezione Archeologica all’interno del Complesso Monumentale di Santa Chiara. Il Museo Civico Città di Solofra è stato istituito con l’obiettivo di raccogliere, studiare, conservare ed esporre testimonianze significative della storia e dell’evoluzione del territorio solofrano. Ad accogliere il Museo il Complesso Monumentale di Santa Chiara. Il Museo occupa l’ala ovest del convento fondato nel 1561 dai feudatari Orsini e ristrutturato nel corso dei due secoli successivi. Insieme alla Collegiata e al Palazzo Orsini l’edificio è uno dei grandi monumenti di Piazza San Michele.
L’allestimento della sezione archeologica è il risultato di un’importante collaborazione che è nata su iniziativa del Direttore del Museo Civico Concetta Filodemo tra il Comune di Solofra, rappresentato dal Sindaco Nicola Moretti e dall’Assessore alla Cultura Mariangela Vietri, e la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, sotto la guida del Soprintendente Raffaella Bonaudo. La cura scientifica dell’allestimento è di Raffaella Bonaudo e Concetta Filodemo con il coinvolgimento di un team di archeologi esperti. Il Responsabile Unico del Progetto di allestimento è il Dirigente dell’Area tecnica Michele De Maio con il supporto dell’architetto Michele Esposito del Comune di Solofra. Il progettista è l’architetto Vincenzo De Luce specializzato in allestimenti museali.
Il percorso espositivo illustra, attraverso una selezione di circa 200 reperti disposti in circa 100 metri quadri, tre fasi dell’occupazione del territorio di Solofra dall’età del bronzo all’età romana; tra i materiali esposti figurano ceramiche protostoriche provenienti da insediamento, corredi tombali di epoca sannitica e oggetti provenienti da una villa rustica. Le testimonianze archeologiche esposte nel Museo sono state rinvenute tra gli anni Settanta e Ottanta nel corso dell’espansione urbanistica del territorio, quasi sempre in maniera fortuita, recuperate e conservate grazie all’operato della Soprintendenza e al contributo degli studiosi locali Vincenzo D’Alessio e Francesco Guacci che per un periodo sono stati anche ispettori onorari del Ministero. Un itinerario alla riscoperta delle radici antiche del territorio solofrano, che rappresenta un tassello prezioso nella salvaguardia della memoria.