Ad Avellino Polizia penitenziaria in festa per il 208° anniversario della fondazione, un evento che ha visto la partecipazione di numerose autorità, rappresentanti del corpo e delle sigle sindacali di categoria. Alla cerimonia, che si è svolta presso l’auditorium Polo Giovani della diocesi di Avellino, presieduta dai vicedirettori della casa circondariale di Avellino, Giovanni Valentino Vacchiano e Samuela Scardino,
hanno preso parte il procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, il capo della procura di Benevento Gianfranco Scarfò, il copmandante provinciale dei carabinieri, il colonello Domenico Albanese, il comandante provinciale della Gdf, il colonello Leonardo E,rre oltre a numerosi esponenti delle organizzazioni sindacali di categoria. La dottoressa Mariarosaria Casaburo, direttrice della Casa Circondariale di Avellino, non ha potuto presenziare a causa di un grave lutto familiare.
Non poteva mancare il ricordo di Pasquale Campanello, sovrintendente capo della polizia penitenziaria, assassinato l’8 febbraio 1993 a Mercogliano da quattro sicari. La moglie, Antonietta Oliva, ha espresso la sua gratitudine per l’omaggio reso al marito:”Ovviamente, questa celebrazione per il 208° anniversario della fondazione della polizia penitenziaria è anche l’occasione per ricordare un eroe di questo corpo, mio marito, Pasquale Campanello. Siamo onorati e orgogliosi di rendere omaggio a questa divisa e ringraziamo tutti per questo momento di memoria”.Rivolgendosi ai giovani agenti che oggi entrano nel corpo, ha aggiunto:”Mi auguro che Pasquale possa essere per loro un punto di riferimento, un esempio da seguire. Questo è ciò che desidero e spero”.
Il procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, ha ribadito l’impegno della magistratura nella tutela della legalità all’interno del sistema penitenziario:”La procura di Avellino è vicina alle istituzioni penitenziarie, in modo particolare agli agenti di polizia penitenziaria, ma voglio dire che è vicina anche a tutti quei detenuti che vogliono fare una corretta opera di rieducazione. Purtroppo, però, ci sono ancora situazioni che ostacolano questo percorso, con chi tenta di trasformare il carcere in un luogo di spaccio e malaffare. Su questo punto voglio essere chiaro: la procura interverrà con fermezza, come già sta facendo. Abbiamo incontrato i vertici del Dap a Roma e stiamo predisponendo una serie di interventi. Domani sarà sottoscritto un protocollo in procura generale a Napoli sull’assistenza sanitaria nei confronti dei detenuti. L’attenzione è massima: nel carcere di Avellino la legge deve essere rispettata”.
Il vicedirettore della casa circondariale di Avellino, Giovanni Valentino Vacchiano, ha evidenziato l’importanza di riconoscere il valore della polizia penitenziaria:”Il messaggio che vogliamo trasmettere in questo 208° anniversario del corpo della polizia penitenziaria è chiaro: il corpo non è solo. Opera in silenzio, lontano dai riflettori, ma merita i dovuti onori, perché troppo spesso viene giudicato in modo superficiale dall’opinione pubblica. Per questo ci teniamo a rendere omaggio agli uomini e alle do
nne in divisa, che ogni giorno svolgono il loro dovere con dedizione, senza il clamore mediatico di cui altre istituzioni e personalità spesso godono. Io, in qualità di vicedirettore, la dottoressa Scardino, come direttore reggente, e la dottoressa Mariarosaria Casaburo, che oggi purtroppo non è presente, abbiamo lavorato con impegno, anche nelle difficoltà quotidiane, per gestire al meglio questo evento. Speriamo di aver fatto il massimo e ora possiamo goderci questa celebrazione. Viva il corpo della polizia penitenziaria”.
La direttrice reggente Samuela Scardino ha invece posto l’accento sulla complessità del lavoro svolto dagli agenti:”Il nostro messaggio di vicinanza alla polizia penitenziaria è forte e chiaro: essa opera in un contesto difficile, tra molte criticità, e ha anche il compito di gestire l’ordine pubblico all’interno del carcere di Avellino. Oggi è una giornata speciale, perché questa è una festa interprovinciale che coinvolge le province di Avellino e Benevento. Abbiamo organizzato questa celebrazione in sinergia con diverse autorità, con l’obiettivo di ribadire il legame tra le istituzioni e la sua importanza per il territorio. Oggi celebriamo insieme i più alti valori civili dello Stato: la legalità, la giustizia, la sicurezza e anche l’umanità, principi che guidano quotidianamente il lavoro della polizia penitenziaria. Viva la polizia penitenziaria, viva la giustizia, viva l’Italia”.