Spending review: il Comune di Avellino ha deciso di tagliare anche la partecipazione al Cirpu, il consorzio universitario con il quale, tra l’altro, nel giugno scorso l’ex sindaca Laura Nargi aveva inaugurato la seconda casina di vetro presente nel Parco Di Nunno. In quella casina di vetro il Cirpu e i dipendenti comunali, con l’ausilio dei ragazzi del servizio sociale universale, avrebbero dovuto attivare un info point: ma è durato poco (e ancora di meno lo si è visto attivo in questi tre mesi). La quota di partecipazione al Cirpu a carico del Comune di Avellino corrispondeva a circa 31mila euro annui.
Il motivo della spending review avviata dal commissario straordinario Giuliana Perrotta viene sintetizzato così dagli uffici comunali: “Nella Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti relativa al primo semestre 2025 (protocollata il 22 luglio scorso) viene registrato il mancato recupero integrale del disavanzo applicato all’esercizio 2024, e viene richiesto, senza alcun indugio, tra l’altro, di porre in essere una
drastica riduzione della spesa corrente”.
Tagli netti, decisi, liberi da qualsiasi condizionamento “elettorale” o di consenso. Gli effetti positivi di questa dieta dimagrante sono evidenti, e lo saranno ancora di più quando verranno messi nero su bianco sul bilancio comunale di fine anno. A farne le spese, al momento, oltre al Cirpu, sono stati anche l’Associazione nazionale Città del Vino, e soprattutto la famosa Fondazione Cultura voluta nel 2021 dall’allora sindaco Gianluca Festa con un capitale iniziale di 50mila euro, rilanciata dalla sindaca Nargi, ma mai entrata in attività.
Da questi pochi esempi di spending review (ai quali se ne aggiungono altri operati dal commissario e altri ancora ne verranno) non emergono cifre astronomiche, ma come recita un vecchio detto popolare irpino “acino acino…”.