“Siamo estremamente preoccupati per il notevole calo che Stellantis ha subito a settembre, -26%, per le auto vendute in Europa. La quota in calo al 13,3%, le immatricolazioni totali in Ue -4,2%: ha immatricolato a settembre in Europa Occidentale (Ue, Paesi Efta e Regno Unito) 148.306 auto, il 26% in meno dello stesso mese del 2023. La quota di mercato è scesa dal 17,2% al 13,3%”. Così, il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera ha commentato i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei. Spera fa, inoltre, altre considerazioni:”Nei primi nove mesi del 2024 il gruppo ha venduto 1.550.430 auto-infatti sottolinea-, in calo del 6 per cento sull’analogo periodo dell’anno scorso”. La quota di mercato, ancora il segretario Ugl, è ulteriormente scesa:” Pari al 15,9% contro il 17% di un anno fa. Le immatricolazioni di auto in Europa Occidentale (Ue, Efta e Regno Unito) a settembre sono state 1.118.083 con un calo del 4,2% rispetto allo stesso mese del 2023. Nei primi nove mesi dell’anno sono state vendute 9.779.605 vetture con una crescita dell’1% sullo stesso periodo del 2023. Bene Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy che ha istituito d’intesa con Stellantis e organizzazioni sindacali uno specifico tavolo che ha anche un programma di lavoro. Lo riconvocherà-continua Spera-cosicché si possa entrare nel vivo delle richieste che il sistema Italia, nella sua unanimità, ha fatto a questa azienda multinazionale”. Un obiettivo è stato, intanto, raggiunto dallo sciopero che i sindacati hanno proclamato i sindacati.
“E che ha visto, da tutti, giungere unanime la richiesta a Stellantis di investire nel nostro Paese per dare orgoglio al Made in Italy dell’auto e noi di Ugl Metalmeccanici, sappiamo che si può fare”. Adesso tocca a Stellantis”dare una risposta”. Una azienda”multinazionale che può e deve contribuire allo sviluppo e al mantenimento della filiera dell’auto nel nostro Paese- chiarisce ancora il segretario generale Uglm-“. Per il quale”la settimana scorsa è stata decisiva, perché noi con lo sciopero, dopo 30 anni, abbiamo chiesto una sola cosa a Stellantis: che investa in Italia dove è nata l’auto europea, mantenendo l’occupazione”.