I giudici della V Sezione Penale della Cassazione hanno annullato con rinvio ad una nuova decisione dei giudici del Tribunale del Riesame per le misure reali di Avellino l’ordinanza di dissequestro del telefonino del dirigente comunale Gianluigi Marotta nell” ambito dell’ inchiesta sul “Summer Fest 2023”.
Ad impugnare l’ordinanza che ha annullato il sequestro bis del telefonino del dirigente comunale Gianluigi Marotta per mancanza del fumus commissi delicti (la gravità indiziaria) sull’ipotesi di falso, erano stati il Procuratore della Repubblica Domenico Airoma e il sostituto Paola Galdo, i due magistrati che coordinano l’inchiesta del Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino sull’affidamento del concertone del 16 agosto 2023 ad una società avellinese, che aveva da poco ottenuto l’esclusiva per Achille Lauro, Tananai e Gaia, i tre artisti esibiti nell’occasione in Piazza Libertà. Prima dell’udienza la Procura Generale aveva depositato una requisitoria chiedendo che il ricorso della Procura venisse dichiarato inammissibile. La Cassazione ha invece annullato.
La vicenda riguarda gli affidamenti per il concertone del 16 agosto 2023, organizzato dalla società East Side srl di Avellino, che aveva ottenuto l’esclusiva per artisti come Achille Lauro, Tananai e Gaia. Al centro dell’indagine c’è la determina n. 2528, con cui Marotta avrebbe attestato informazioni contestate dagli inquirenti, configurando l’ipotesi di falso.
La Cassazione ha ritenuto fondate le motivazioni della Procura, che aveva evidenziato la presenza del fumus commissi delicti nelle condotte del dirigente comunale. Secondo i magistrati, le verifiche dichiarate nella delibera incriminata non sarebbero state sufficientemente documentate, lasciando spazio all’ipotesi di una falsa attestazione da parte del dirigente.
La decisione della Cassazione ribalta quanto stabilito dal Tribunale del Riesame di Avellino, che il 19 settembre scorso aveva annullato il sequestro ritenendo che le presunte violazioni configurassero al massimo un abuso in atti d’ufficio, reato ormai depenalizzato. Tuttavia, secondo i giudici della Suprema Corte, le irregolarità riscontrate presentano invece profili penalmente rilevanti, giustificando il provvedimento di sequestro.
L’avvocato Giuseppe Saccone, difensore di Marotta, ha espresso rammarico per l’esito del ricorso, ribadendo la correttezza dell’operato del suo assistito.