Superbonus, indietro tutta. Imprese in allarme, all’Ance di Avellino è un gran fermento, tra tensioni e preoccupazione. Ora si cambia, dopo il Consiglio dei ministri di giovedì sera. Varato un decreto che blocca lo sconto in fattura e la cessione dei crediti per i Comuni. Per l’Ance questo è un passo indietro, perché le imprese, soprattutto quelle più piccole, e le famiglie, sono a rischio.
I cambiamenti, per il Superbonus edile, c’erano già stati, in questi anni, dopo il varo della legge del 2020. Ma questo stop rimette tutto in discussione. Perché, per i nuovi interventi, non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura. E si apre un altro grande problema, quello dei crediti incagliati.
Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha spiegato che il suo obiettivo è proprio “Risolvere il nodo dei crediti e mettere in sicurezza i conti pubblici”. La legge, varata con il Governo Conte, poi “frenata” dal successivo governo Draghi, ha subito questo fermo con il decreto legge del 16 febbraio 2023, numero 11, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e firmato dal presidente Sergio Mattarella.
Superbonus: Pd Camera, decreto governo aggrava crisi sociale
“Con il decreto licenziato ieri dal governo Meloni si blocca definitivamente e con effetto immediato ogni buon effetto dei Bonus edilizi che abbiamo introdotto in questi anni e che hanno contribuito in modo significativo alla crescita del Pil di cui la destra oggi si vanta. Non solo. Vietare agli enti locali e alle altre P.A. di acquistare i crediti incagliati vuol dire condannare alla chiusura decine di migliaia di imprese, fermare almeno 100 mila cantieri, mandare sul lastrico migliaia di famiglie e far perdere il lavoro a centinaia di migliaia di persone occupate nel settore edile e in tanti altri comparti. In una parola, non soltanto e’ stato affondato il Superbonus, ma anche la possibilità di veder risolto il problema dei crediti incagliati. E per di piu’, lo si e’ fatto ai danni delle imprese e delle persone meno abbienti, visto che la cessione del credito consentiva che la misura fosse alla portata di tutti indipendentemente dalle proprie capacità economiche. Un’altra retromarcia della presidente Meloni che in campagna elettorale aveva promesso il contrario. Un altro decreto che va contro i più deboli generando disoccupazione, aggravando la crisi sociale e colpendo il prodotto interno lordo del Paese. Per questi motivi faremo tutto quanto possibile per modificarlo profondamente e comunque bloccarne gli effetti”. Così in una nota la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani, Toni Ricciardi e gli altri componenti dell’ufficio di presidenza del Gruppo e tutti i capigruppo Pd delle commissioni.