di Antonietta Gnerre
Compie gli anni oggi, 17 dicembre, Papa Francesco (al secolo Jorge Mario Bergoglio, 266esimo Pontefice della Chiesa cattolica).
Valorizzare il giorno del suo compleanno significa rafforzare la gioia di avere un Papa così carismatico.
Un Pontefice che continua a conquistare fedeli e non credenti con le sue parole toccanti, i suoi gesti sorprendenti e persino con i suoi messaggi sui social, per promuovere la pace e la fratellanza tra i popoli.
Sono certa che anche in questo giorno lui (che non ama essere celebrato) starà pregando per noi: pensando ai mali che attanagliano questo periodo della storia. Come vorrei che in questo giorno, in prossimità delle festività natalizie, imparassimo tutti ad amare ancora di più i luoghi che abitiamo. Sarebbe il regalo più bello per il Santo Padre. Perché abbiamo tutti il dovere di costruire un futuro di bene. Sapere che cosa vuol dire essere “roccia”, cosa vuol dire “solidarietà”.
Scrive il Pontefice nella bellissima lettera ai poeti:
“L’artista è l’uomo che con i suoi occhi guarda e insieme sogna, vede più in profondità, profetizza, annuncia un modo diverso di vedere e capire le cose che sono sotto i nostri occhi. Infatti, la poesia non parla della realtà a partire da princìpi astratti, ma mettendosi in ascolto della realtà stessa: il lavoro, l’amore, la morte, e tutte le piccole grandi cose che riempiono la vita.”
Ecco, proprio riflettendo sull’amore per la letteratura del Santo Papa, il mio pensiero non può non andare a ciò che contraddistingue l’Irpinia: l’infinita meraviglia dei paesaggi. Con un patrimonio religioso che spazia come una speranza di rinascita.
Che gioia sarebbe se un giorno, il Papa, decidesse di visitare la provincia di Avellino.
Auguri, Santo Padre. Ad multos annos!