La terra torna a tremare in provincia di Avellino. Una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 è stata registrata un minuto dopo la mezzanotte a Montefredane. Già il 25 ottobre, nella medesima zona, si era verificato un evento sismico.
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha rilevato il movimento sismico a una profondità di 11 chilometri. Dopo che è stato avvertito il terremoto, il primo cittadino si è immediatamente messo in contatto con la Prefettura di Avellino. Sul posto si sono precipitati i carabinieri per le prime verifiche.
«Dopo tre giorni di festa e spensieratezza con Fiano&Fuoco, sembra quasi un contrappasso: una nuova scossa di terremoto, magnitudo 3.0, con epicentro ancora una volta a Montefredane, ha riportato la paura”. Così Ciro Aquino, sindaco di Montefredane sul nuovo evento sismico registrato ieri a mezzanotte dall’Ingv.
«Non vi nascondo che, dopo giornate così intense, ero crollato nel sonno. La scossa, però, ci ha svegliati tutti nel cuore della notte. Ci siamo immediatamente attivati per monitorare la situazione e capire ciò che stesse accadendo. Eravamo già pronti ad adottare tutte le misure necessarie, perché in queste settimane abbiamo lavorato per mettere in piena efficienza la nostra macchina organizzativa.Presso il Comune sono giunti subito i volontari della Misericordia e della Croce Rossa. Abbiamo disposto, in via precauzionale, la chiusura delle scuole. Nel frattempo, abbiamo installato nuove centraline di monitoraggio sugli edifici pubblici e abbiamo avviato l’installazione delle centraline anche nel Castello Caracciolo, per un controllo più approfondito delle scosse sismiche».
Poi il primo cittadino rassicura la sua comunità. «A quanti mi hanno scritto, desidero rassicurare che la situazione sembra sotto controllo. Le verifiche più accurate saranno effettuate oggi con la luce del giorno. Siamo scossi – ha continuato Aquino – perché non ci aspettavamo nuovi eventi sismici. Credevamo che lo sciame di fine ottobre fosse concluso e invece siamo alle prese con nuove scosse.
«Ci siamo immediatamente attivati per monitorare la situazione e capire ciò che stesse accadendo. Eravamo già pronti ad adottare tutte le misure necessarie, perché in queste settimane abbiamo lavorato per mettere in piena efficienza la nostra macchina organizzativa.Presso il Comune sono giunti subito i volontari della Misericordia e della Croce Rossa. Abbiamo disposto, in via precauzionale, la chiusura delle scuole. Nel frattempo, abbiamo installato nuove centraline di monitoraggio sugli edifici pubblici e abbiamo avviato l’installazione delle centraline anche nel Castello Caracciolo, per un controllo più approfondito delle scosse sismiche».
“È naturale essere preoccupati, ma siamo in costante contatto con gli organi istituzionali e con la Prefettura, con cui ho parlato immediatamente, già nelle prime ore della notte. Al momento non si registrano danni a persone o a cose, ma resta comprensibilmente un clima di inquietudine, perché queste scosse che si ripresentano dopo quaranta giorni alimentano timori nella popolazione. Speriamo che nelle prossime ore la situazione torni completamente alla normalità e che già domani si possano riaprire senza problemi gli edifici scolastici”.
Le scosse
Gli abitanti hanno percepito il tremore specie nei piani alti delle abitazioni, ma la scossa, di modesta entità, non ha causato interruzioni dei servizi né danni alle strutture. Montefredane e la zona dell’Irpinia sono zone ed aree ad elevata sismicità, caratterizzate da una lunga storia di eventi tellurici. Solo nelle ultime settimane, la stessa area fu interessata da altri fenomeni sismici: il 25 ottobre si è verificata una scossa di magnitudo 4.0 a un chilometro a nord del centro abitato e altri eventi tellurici registrati nei giorni successivi.



