Eugenio Giani firma il patto elettorale con il Movimento 5 Stelle.
A palazzo Strozzi Sacrati, il confronto tra Pd, pentastellati e il governatore toscano ricandidato è durato circa un ora.
L’intesa di Campo largo è su 23 punti, “spunti fondamentali per un programma che possa essere sempre più condiviso nei fatti, partendo naturalmente dalle reciproche posizioni”, dice il candidato Giani.
“Nella grandissima parte di questi punti – aggiunge Giani – siamo pienamente convinti e complici. In altri abbiamo ribadito le posizioni” reciproche “con l’auspicio che proprio la comune esperienza di governo possa sempre più affinare per renderci complici, pur partendo da posizioni un po’ diverse, nel costruire il buon governo della Toscana”.
Nell’accordo “complessivamente c’è una visione di una Toscana che vuole essere profondamente rinnovata”. Con “una presenza pubblica forte” nella gestione “dell’acqua, nei servizi, nel lavoro anche con il reddito di inclusione o di supporto per chi si trova in condizioni fragilità e difficoltà”.
Giani e M5s si ritrovano su tutto: scuola, la sanità, il salario minimo, il fine vita e i temi della legalità.
L’alleanza pare solida: “Il Campo largo che viene fuori in Toscana vuole essere un esempio a livello nazionale”, assicura Giani.
“Siamo molto contenti – conferma Emiliano Fossi, segretario del Pd Toscana – perché viene premiato il lavoro che abbiamo fatto, che il Pd ha fatto, testardamente unitario nella costruzione di una coalizione ampia, progressista che vada dalle forze più moderate che hanno fatto una precisa scelta di campo, di stare sullo schieramento di sinistra, e con le altre forze, appunto, come Movimento 5 Stelle, Avs, cioè quelle forze politiche in questi anni non erano state parte dell’alleanza che ha governato la Regione Toscana”.
Si dividono però i moderati. Da una parte la lista Avanti con Giani, il progetto politico che vede riuniti Azione, +Europa, Pri e Psi, avrà una lista propria, dall’altra Italia Viva.
“Dopo i due tavoli di confronto convocati dal presidente Giani – si legge in un comunicato della lista di Avanti – e dopo un’attenta analisi del contesto politico è stato rilevato il forte valore della nostra proposta politica e l’impossibilità, ad oggi, di poter essere assorbita in un contenitore non meglio definito e dai contorni abbastanza fumosi”.
Niente listone dei riformisti.
“Prendiamo atto della inspiegabile rottura della lista di Avanti. Più si dividono i riformisti per esigenze personali, più la coalizione sarà spostata a sinistra”, commentano da Italia Viva. “Auguri agli amici di Azione per la raccolta delle firme. Quanto a noi, procediamo come concordato a livello nazionale e territoriale”.