di Michele Vespasiano
«Lavoriamo tutti per il benessere della persona: voi come personale sanitario, noi come Chiesa locale». Con queste parole, monsignor Pasquale Cascio, arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, ha aperto la sua omelia durante la celebrazione eucaristica nel salone dell’Ospedale “Criscuoli-Frieri”. Poi, con un sorriso, ha aggiunto: «C’è però una differenza: noi sacerdoti, a volte, potremmo essere meno solerti nell’ascoltare o nel rispondere ai bisogni delle persone. A voi medici, non è dato di essere poco attenti, poiché le persone vi cercano, addirittura vi inseguono: le loro necessità sono impellenti e hanno bisogno di risposte che solo voi potete dare. Bella differenza, non trovate?».
All’incontro, organizzato per lo scambio degli auguri natalizi, è intervenuta anche la direttrice generale dell’Azienda Sanitaria di Avellino, Maria Concetta Conte, la quale, riprendendo le parole dell’arcivescovo, da medico prima che da manager ha sottolineato come anche nei giorni di festa c’è sempre chi indossa il camice e mette la propria professionalità al servizio dei malati.

E questo anche in un ospedale, come quello santangiolese, le cui potenzialità sono state a lungo sottovalutate o addirittura depotenziate, a danno delle comunità dell’Alta Irpinia. Cosicché, davanti a una nutrita rappresentanza del personale, la manager ha evidenziato il ruolo cruciale del presidio santangiolese.
Come primo segnale di un atteso cambiamento, sotto la guida della manager, solo da pochi mesi arrivata al vertice dell’azienda sanitaria di Avellino, è stato fondamentale il consolidamento dell’unità operativa di Chirurgia sotto la guida del nuovo direttore Lorenzo Iovine, le cui riconosciute competenze hanno da subito portato un’aria di rinnovata efficienza. Un passo davvero significativo per la struttura che porta il nome di Angelo Frieri, medico che dedicò la vita a garantire a questo ospedale un ruolo di eccellenza.
Il percorso di rinascita prosegue: alcuni concorsi sono in essere ed altri a breve ne verranno banditi per potenziare tutti i reparti, a partire da quello di Medicina, da tempo senza un direttore titolare; tra gli obiettivi c’è anche l’apertura di nuovi ambulatori clinici, per offrire sia diagnostica avanzata che attività interventistiche (come in oculistica), con l’intento di restituire al “Criscuoli-Frieri” il prestigio eroso da anni di gestione poco attenta.
«Nel fare a tutti voi gli auguri per un Natale di pace e serenità – ha concluso la dottoressa Conte – vi chiedo di supportarmi, perché possiamo raggiungere insieme i risultati che tutti auspichiamo».
Le parole del vescovo e quelle della manager, seppur provenienti da prospettive diverse, delineano un unico orizzonte: la cura come missione non negoziabile. Mentre monsignor Cascio, con umile realismo, ha riconosciuto la peculiare, ineludibile urgenza della risposta sanitaria, dal canto suo la dottoressa Conte si è sforzata di tradurre questo principio in una visione operativa concreta, fatta di professionalità, potenziamento delle strutture e riscatto di un’eccellenza perduta. Insieme, ricordano che un ospedale è davvero “presidio” quando, oltre alle attrezzature e ai professionisti, custodisce e valorizza una promessa precisa alla comunità: quella di essere sempre presente e all’altezza del bisogno, proprio come la dedizione di chi vi lavora ogni giorno, con il camice indosso.



