“Ciascuno di noi ha diritto alla felicità, peccato che alcuni di noi debbano combattere ogni giorno per ottenerla contro discriminazioni e burocrazia”. A sottolinearlo Cristian Coduto, presidente Apple Pie Avellino, nel presentare il suo romanzo “Tra di noi”, Giazira edizioni nel corso di un confronto promosso dal Circolo Territoriale 5 Stelle, presso il Jigger bar. “Io non voglio accontentarmi dell’unione civile – spiega Cristian – voglio il matrimonio, un riconoscimento pieno della nostra unione da parte dello Stato. Purtroppo, la strada da percorrere è ancora lunga, soprattutto se ci confrontiamo con altri paesi d’Europa e il timore è che chi governa metta in discussione anche quei pochi diritti acquisiti. Ma noi non ci arrendiamo. Con Apple Pie portiamo avanti anche la campagna ‘Rivoluzione Familiare’ per chiedere l’adozione da parte delle coppie unite civilmente e dei single”. Spiega come “Il Pride è sempre un evento molto partecipato ad Avellino ma è una festa che nasce dalla consapevolezza che dobbiamo ancora scendere in piazza per rivendicare i nostri diritti. Non capisco, poi, chi pretende di giudicarci sulla base di questa sfilata. L’errore è proprio quello di fermarsi all’apparenza”. Ma “Tra di noi” è soprattutto uno spazio di riflessione sull’amore, a partire dalla fase in cui uno dei due prende coscienza di non amare più l’altro “Un momento in cui si è profondamente soli – prosegue Cristian – ed è difficile confrontarsi con l’altro. Salvatore è consapevole di non amare più Antonio ma non riesce a prendere la decisione di lasciarlo, non ascolta gli amici e la famiglia che gli appare respingente, non può che avvertire un forte senso di colpa nei confronti dell’uomo che lo ama così profondamente. Volevo che fosse una storia sulla consapevolezza di sè perchè Antonio è chiamato a guardarsi dentro. Non è una storia autobiografica ma è chiaro che c’è anche tanto della mia adolescenza”. Ricorda come “si fa ancora fatica a parlare di questi temi nelle scuole e sono ancora tanti i ragazzi che si rivolgono a noi lamentando la non accettazione da parte dei genitori, la difficoltà di fare coming out, il desiderio di lasciare il luogo in cui sono nati a causa di discriminazioni e pregiudizi”.
E’ la giornalista Floriana Guerriero a sottolineare come il libro si interroghi sul rapporto di coppia, sul sano compromesso che spesso caratterizza l’amore, sulle incomprensioni che nascono quando ci si chiude in sè stessi e si smette di parlare ma anche sulla difficoltà di liberarsi delle gabbie e delle abitudini rassicuranti che ci accompagnano anche quando non ci rendono felici. “Ma inevitabilmente – spiega Guerriero – si fa riflessione anche sui pregiudizi che ancora caratterizzano la possibilità per una coppia gay di vivere una relazione d’amore. Sono in tanti a chiedersi: che cos’altro potrebbero desiderare, dopo aver ottenuto il matrimonio civile?”. Simona Romani, referente pari opportunità, pone l’accento sulla capacità dell’autore di indagare la psicologia del protagonista, costretto a mettere in discussione una storia che dura tra anni, incapace di ascoltare gli amici, pieno di rabbia per la sofferenza che vive, fino a diventare sempre più cinico ed egoista. Una confusione mentale, quella del protagonista, illustrata anche dalla foto di Giovanni Lombardi, che raffigura una stanza da letto in disordine “Era la mia camera quando vivevo a Pietradefusi, paese che ho amato tantissimo” ricorda l’autore.
E’ Sara Spiniello, esponente dei 5 Stelle di Avellino, a sottolineare come “L’amore è uguale per tutti. Ogni persona merita rispetto, diritti e la possibilità di amare liberamente, senza discriminazioni. È nostro dovere lottare insieme per una società più giusta, in cui i diritti siano uguali per tutti, indipendentemente dall’orientamento o dall’identità. Il Movimento 5 Stelle è dalla parte dei diritti e delle libertà di ogni individuo. Personalmente, ho amici e coppie gay sono onorata di averli nella mia vita”. Infine, l’annuncio da parte di Cristian di avere in mente un nuovo libro “L’idea è quella di un giallo e mi piacerebbe scriverlo a 4 mani con mia madre che è una grande lettrice e appassionata di questo genere. Mi piacerebbe ambientarlo in una piccola realtà come può esserla quella di Pietradefusi”.



