Il calcio continua a regalare soddisfazioni in Irpinia. Grandissimo traguardo per l’Asd Virtus Montefalcione che, nonostante la sua giovanissima storia sportiva, ha segnato una pagina importantissima per la squadra, la società e tutta la comunità montefalcionese: ha infatti conquistato, con una giornata di anticipo, il campionato di terza categoria e la promozione in seconda categoria vincendo a pieno merito, posizionandosi e conservando già dalla quarta giornata di campionato il primo posto in classifica. Alla vigilia della chiusura del campionato ha già all’attivo 63 punti conquistati in 25 partite (20 vittorie, 3 pareggi e due sconfitte), 55 gol segnati e 16 subiti. E grande festa si farà già sabato prossimo, in occasione dell’ultima gara di campionato, in programma per le 16:30: dalle 19 tutti a tributare i giusti onori alla squadra nei giardini del Comune di Montefalcione.
Risultato di grande soddisfazione e orgoglio, che premia i sacrifici e l’impegno costante della squadra e rappresenta il traguardo di un percorso sportivo scaturito da progetto, avviato qualche anno fa, che affonda le sue radici nei valori del calcio (sano divertimento, passione, agonismo sportivo, fair play, impegno) e nel valore dello sport (opportunità di crescita personale e di gruppo, anche nella vita personale e sociale) ma viene arricchito da un’ottica e un orizzonte molto più ampi, decisamente attuali e innovativi.
Tutto è nato da un’idea condivisa dalla società sportiva Asd Virtus Montefalcione, dalla Società Avellino Calcio, che ha fatto da sponsor mettendo anche a disposizione il campo Tommaso Bruno di Montefalcione, dall’amministrazione comunale e dell’associazione locale Cittadinanzattiva. Ed è proprio la coordinatrice irpina di Cittadinanzattiva Angela Marcarelli a spiegare la genesi di questo successo: “L’idea è stata quella di coniugare l’aspetto strettamente sportivo ed agonistico con il contesto sociale di Montefalcione. Lo sport per lo sport, per la comunità, per i giovani della comunità. La squadra si apre ai giovanissimi della comunità, che diventano ‘cantera’ della squadra, dando loro l’opportunità e la possibilità di mettersi in gioco, seguire le loro passioni, essere protagonisti in un campionato dominato dalla presenza di giocatori adulti, “di esperienza”, di arricchire la propria formazione personale e la loro partecipazione attiva nel conteso sociale di appartenenza (che di certo non si costruisce da solo ma con l’apporto di ciascun componente) per influenzarlo positivamente attraverso la sana e propositiva aggregazione”.
“Affiancati e supportati da alcuni giocatori di esperienza, i giovanissimi non hanno minimamente deluso anzi hanno portato nel gruppo un contagioso entusiasmo e un desiderio di fare e fare bene, che ha motivato e plastificato la consapevolezza che il percorso iniziato, il cambio di prospettiva guidava tutti nella direzione giusta. Così la squadra è diventata un gruppo di amici che con passione e divertimento hanno vissuto e sperimentano un altro calcio. Un progetto quindi che non resta ingabbiato nel quadrato di gioco, ma ne esce per diventare progetto di comunità, che vuole essere dinamica, pronta al cambiamento e che lavora per il cambiamento, che si costruisce anche attraverso lo sport. Scelta vincente considerati tutti i risultati raggiunti, che segnano un punto di arrivo ma anche un punto di partenza per il futuro”.
“Pertanto un ringraziamento ricco di apprezzamento va prima di tutto ai giocatori, per aver regalato la gioia della vittoria del campionato dopo quella vissuta ad ogni partita, e per essere diventati modello, esempio da seguire; alla società, nella persona del presidente, e a tutto lo staff tecnico, per la determinazione con la quale hanno operato e superato, negli ultimi due anni, le fisiologiche difficoltà e sfide che il loro progetto ambizioso ha presentato, al Comune che si è sentito parte attiva; cosi come la Società Avellino calcio che si è resa subito disponibile a contribuire, sotto il profilo della logistica e della sostenibilità, mettendo a disposizione il campo sportivo Tommaso Bruno di Montefalcione”.