Cresce il turismo in Irpinia, ma i numeri, soprattutto in una realtà molto attrattiva come la Campania, restano decisamente marginali. Nel 2024, sulle basi dei dati contenuti nel Focus “Economia Irpinia Sannio” della Camera di Commercio, in Irpinia si sono registrati 114.169 arrivi di turisti, di cui l’85% italiani e il restante 15% straniero. Ammontano a 303.935 le presenze, di cui il 72% italiani e il 28% stranieri. Si tratta di un turismo ancora marginale ma in ripresa, con segnali incoraggianti soprattutto sul versante internazionale. Rispetto al 2023 si registra un incremento di +7% degli arrivi e di +5% per numero di presenze. Cresce di più il turismo straniero: nel 2024 gli arrivi sono aumentati del 20% e le presenze del 22%. Piccoli segnali di rinascita che non bastano, non possono bastare. La prima sfida da vincere è quella delle infrastrutture e dei collegamenti, decisamente insufficienti per una provincia che inizia a guardare con sempre maggiore attenzione al turismo, anche se di nicchia.
Difficile infatti parlare seriamente, e soprattutto in prospettiva, di turismo in una provincia dove non ci sono treni, se non quelli turistici, che ogni tanto attraversano la provincia per qualche giornata di gita. Avellino conta complessivamente 175,9 chilometri, tutti a binario singolo. Il collegamento ferroviario resta strutturalmente più debole rispetto alla media regionale e nazionale. Ma c’è un altro dato altrettanto preoccupante: in Campania l’80% della rete è elettrificata; Caserta, Napoli e Salerno hanno il 100% di rete elettrificata, mentre l’Irpinia solo 34 chilometri, pari al 19%, a fronte del 51% della rete ferroviaria sannita. In altre parole, gran parte della dorsale ferroviaria interna Irpinia-Sannio non è elettrificata: questo limita velocità, qualità del servizio e attrattività dei collegamenti sia passeggeri sia merci. C’è poco da stare allegri anche guardando alla rete stradale di complessivi 1.764 chilometri, di cui solo 112,9 (6,4%) di autostrada. Nonostante la bassa densità di incidenti (0,26 contro valori molto più alti nelle aree metropolitane), l’Irpinia mostra una criticità evidente: quando un incidente avviene, è molto più grave che nel resto d’Italia. L’indice di mortalità è di 4,44, mentre il rischio mortalità di 1,32, a conferma che la rete stradale è sottodimensionata e strutturalmente fragile, con criticità legate a condizioni geometriche delle strade (curve, carreggiate strette, mancanza barriere), dotazione infrastrutturale, tempi di intervento e soccorso, carente livello di protezione nelle aree interne.



