“Tutta la verità”. La verità di Gianluca Festa e del suo gruppo sulla crisi al Comune di Avellino. Le ragioni che hanno spaccato la maggioranza, le motivazioni del no irremovibile al consuntivo da parte dei gruppi di Davvero e W la Libertà, il perché un commissario è meglio della sindaca Laura Nargi.
“Tutta la verità” è il tema dell’assemblea pubblica che Festa e i suoi hanno organizzato per mercoledì 30 luglio al Viva hotel, ore 18.
A parlare gli ex consiglieri festiani e lo stesso Festa. Una iniziativa per discutere seriamente di una questione delicata, cruciale per Avellino, una occasione per rivelare ai cittadini il perché di una decisione politica che incide direttamente sulla loro vita.
La verità di Festa sarà non tanto una risposta a Nargi, ma una disamina della crisi politica passando in rassegna ciò che l’amministrazione Nargi ha fatto e non ha fatto, senza la scusante delle buone intenzioni proclamate.
La versione di Festa più o meno politicamente corretta sul perché i festiani hanno detto no a Nargi: un affare politico, una questione tecnica o di potere o un fatto personale?
Comunque sono stati mesi di stallo, di scaramucce, incomprensioni, accuse, di giochi machiavellici.
Da un po’ Festa è in silenzio. Ha aspettato il momento giusto.
Ora dovrà prendersi le sue responsabilità: dovrà spiegare perché ha scelto e fatto eleggere Nargi, se l’indicazione della sua ex vice sindaca candidata a sindaca alle scorse amministrative è stata una svista, un errore di valutazione o una necessità, l’unica cosa che poteva fare in quel momento o una tattica politica.
Per come sono andate le cose sembra che non sia stata una scelta consapevole, ragionata, ben ponderata, lungimirante. E allora che cosa è andato storto, che cosa si è rotto irrimediabilmente? Oppure è tutto premeditato, è strategia politica: Festa vuole tornare sindaco e Nargi non poteva restare. E’ l’ora di dire tutta la verità.